"Gli estremi climatici registrati quest'anno - aggiunge Boscaini che è anche presidente di Federvini - evidenziano la necessità di accelerare sul fronte della ricerca in tema di varietà e portainnesti resistenti al calore e alla siccità. E' indubbio, infatti, che sia in atto un cambiamento a livello globale, con ripercussioni anche sulla viticoltura. Per quanto ci riguarda la vendemmia 2017 ha messo in luce che le zone viticole storiche e tradizionali, come ad esempio la Valpolicella classica, hanno una capacità di resistenza alle avversità e ai cambiamenti metereologici maggiore rispetto ai vigneti delle zone di recente piantagione".
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