TORINO - I primi grappoli di uva Moscato
destinati alla produzione di Asti docg e Moscato d'Asti docg si
vendemmieranno, nelle posizioni più favorevoli, tra una ventina
di giorni e domani si riuniranno i rappresentanti del mondo
agricolo e industriale, insieme al Consorzio e all'assessore
regionale all'Agricoltura Giorgio Ferrero, per una valutazione
sulle rese produttive. Sono interessate circa 4.000 aziende
agricole che coltivano 9.500 ettari di vigneto che danno un
raccolto di uva di oltre 800.000 quintali, per un valore che
all'origine supera i 90 milioni di euro.
Il raccolto, in base alle valutazioni dei tecnici di
Confagricoltura, si preannuncia di ottima qualità, ma non
abbondante nei volumi. "Dal confronto che abbiamo avuto con le
istituzioni crediamo che esistano le condizioni per determinare
una resa produttiva in grado di soddisfare tutti i produttori e
gli industriali dal comparto. Crediamo - dichiara il presidente
di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia - che i cosiddetti
moscatisti, i produttori di uve che vinificano autonomamente e
hanno un loro mercato, non debbano essere penalizzati,
individuando una soluzione che tenga conto della loro
specificità". "Siamo convinti che con la produzione del nuovo
Asti Secco il mercato si muoverà positivamente; per questo -
conclude Allasia - auspichiamo che i rapporti tra le parti siano
sempre più chiari e trasparenti, nell'interesse della crescita
complessiva del comparto".
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