Il festival internazionale del Mirto
lancia l'edizione 2021 con una serie di showroom allestiti
all'aperto in vari punti dei quartieri storici di Olbia.
In programma dal 17 al 20 agosto, Mirtò è un'importante vetrina
non solo per il mirto di qualità ma anche per l'artigianato
sardo.
Si punta a far diventare la città gallurese una delle capitali
internazionali di questo liquore tipico. E intanto si guarda al
Portogallo. "Stiamo già lavorando per l'edizione di Mirtò del
2022, quando speriamo che le condizioni sanitarie ci
consentiranno di portare Mirtò per la prima volta in Portogallo,
a Portimão, che entrerà a far parte delle città del mirto -
spiega Salvatore Pinducciu, vicepresidente dell'associazione
Mirtò - una destinazione conosciuta, per la presenza del
circuito che ha ospitato il Gran Premio di Formula 1 nel 2020 e
il Motomondiale".
In occasione della tappa di Mirtò sono stati creati gemellaggi
tra produttori di mirto galluresi e portoghesi. Intanto si
rafforza la collaborazione con la Confartigianato per puntare a
un format di successo. "Ho creduto fermamente in questo
progetto, che la scorsa estate si è svolto in modo eccellente e
nel rispetto di tutte le norme di sicurezza in un periodo
difficile a causa della pandemia. Una grande organizzazione e un
lavoro importante. La mia speranza è quella di poterlo replicare
quest'anno, stiamo iniziando a lavorarci fin da ora", sottolinea
Sabrina Serra, assessora alla Cultura del Comune di Olbia.
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