Produzione di miele di acacia e di
millefiori primaverile azzerate. Questo l'allarme lanciato da
Coldiretti Marche che imputa questa situazione al maltempo che
ha imperversato in Regione tra aprile e maggio scorsi: pioggia
ininterrotta per settimane e i riflessi della tragica alluvione
dell'Emilia Romagna, tra vento, colonnina di mercurio più bassa
della norma e grandine.
"Gli apicoltori sono stati costretti a ricorrere ad
alimentazioni di salvataggio con acqua e zucchero per far
sopravvivere gli alveari", spiega l'associazione. La produzione
si è ripresa tra luglio e agosto. Secondo un'elaborazione di
Coldiretti Marche su dati dell'Osservatorio nazionale rispetto
allo scorso anno si stima un calo del 44% della produzione di
miele di coriandolo, stabile il girasole con 9 chilogrammi ad
alveare mentre è raddoppiata la produzione di millefiori estivo
(14 kg/alveare). Coldiretti a livello nazionale ha stimato un
calo produttivo del 70%.
Negli ultimi 5 anni nelle Marche l'apicoltura è cresciuta sia
nel numero di operatori, ad oggi oltre 3.300 (+32% rispetto al
2018) sia nel numero di alveari (oltre 75mila, +61%). "La minor
produzione di miele arriva a scapito anche dei consumatori con
l'arrivo sugli scaffali di prodotto estero, provenienti anche da
Paesi che non sempre brillano per trasparenza e sicurezza
alimentare tra campi trattati con pesticidi vietati in Italia e
coltivazioni ogm", conclude Coldiretti Marche.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA