Jamin Underwater Wines, società
benefit e capofila del primo network di cantine sottomarine, ha
riunito, all'Acquario Civico di Milano, esperti italiani e
stranieri per illustrare le evoluzioni tecnologiche del
cantinamento subacqueo. La start up nata nel 2021 conta oggi 409
soci e ha vinto il Premio speciale per l'Innovazione al Merano
Wine Festival e il Premio SmartCup Plus 2023 di Regione Liguria
per la PMI innovativa dell'anno.
"Numeri in linea con le nostre aspettative - hanno dichiarato
Antonello Maietta presidente del Cda di Jamin e il fondatore
Emanuele Kottakhs - che dimostrano la fiducia nel progetto e nel
metodo che abbiamo sviluppato". Un metodo sostenibile e
brevettato che prevede rigorose analisi di laboratorio e
complesse operazioni di immersione ed emersione di speciali
gabbie modulabili, coinvolgendo ingegneri, fisici, biologi
marini, enologi e subacquei.
Oggi Jamin 2.0 permette, tramite l'affiliazione in
franchising alla capofila di Portofino, di aprire cantine
subacquee, se ne contano già 4 a Ravenna, Termoli, Acquappesa e
Scarlino, cui si aggiungeranno, a breve, nuove realtà in
Campania, Abruzzo, Sicilia, Basilicata.
Durante il meeting sono stati presentati i risultati della
prima ricerca scientifica a livello mondiale sull'evoluzione
chimica e sensoriale dei vini affinati in subacquea svolta dal
Dagri dell'Università di Firenze. Gli interventi di Antonio
Palacios dell'Universidad de la Rioja in Spagna e di Gérard
Liger-Belair dell'Université de Reims Champagne-Ardenne hanno
confermato come l'affinamento subacqueo sia in grado di produrre
specifici cambiamenti organolettici, grazie all'habitat marino.
Francesco Lenoci della Facoltà di Economia dell'Università
Cattolica di Milano ha analizzato in chiave socioeconomica il
tema della sostenibilità ambientale nel settore vitivinicolo
subacqueo nel quale vi è ampio margine di crescita.
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