Quattro giorni alla scoperta della
grande risorsa dei piccoli 'pelagici' (come alici, sgombri,
sardine) in Campania: dalle tecniche di pesca costiera alle
tradizioni di lavorazione e trasformazione. Un programma di
incontri, visite nei luoghi di produzione, esperienze
gastronomiche, cooking show e nuove proposte per un turismo
alternativo: dal 4 al 7 dicembre la Campania accende i
riflettori sul valore dei piccoli pelagici, in primis alici e
sardine, che, sottolineano i promotori dell'iniziativa, "da
sempre rappresentano non solo una risorsa economica strategica
per la regione, ma l'identità stessa di tanti territori
costieri".
Il progetto di promozione e valorizzazione parte da Cetara,
la piccola cittadina della Costa d'Amalfi, rinomata nel mondo
per la pesca di alici e la colatura, ma tocca anche la fascia
costiera della provincia di Caserta, il Litorale Domitio con
visita al porto di Castel Volturno, Sorrento e la Costa del
Cilento con un focus sulla pesca delle alici con la menaica, una
tradizionale tecnica di pesca che risale ai tempi della Grecia
antica e che consiste in una rete dalla maglia molto sottile,
ancora misurata in palmi napoletani, che lascia sfuggire i pesci
più piccoli selezionando quelli più adatti al consumo.
L'obiettivo dell'iniziativa è non solo la tutela e salvaguardia
della risorsa mare, ma anche quello di promuovere un consumo
consapevole dei piccoli pelagici, valorizzando l'immagine dei
pescatori e dei territori in cui operano, le tradizioni
millenarie che si tramandano di padre in figlio.
Il tour di promozione rientra nel programma nazionale del
Piano di Gestione per la pesca "piccoli pelagici" in Campania -
GSA 10 - 5.68 del PO FEAMP 2014/2020.
Lo stock dei piccoli pelagici costituisce in Campania una
delle risorse più importanti per l'intero territorio regionale,
sia rispetto alla componente reddituale delle imprese, sia per
l'indotto generato, soprattutto nel settore della trasformazione
e della ristorazione; ma la forte pressione esercitata su questo
stock da parte della pesca professionale nonché dei predatori
naturali, come delfini, tonno rosso e pesce spada, sta
determinando un preoccupante deterioramento di questa risorsa.
Da qui la campagna di promozione e valorizzazione del prodotto
in stretta connessione con il patrimonio culturale e turistico
del territorio.
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