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Da mele al Parmigiano Dop, 7 su 10 sono prodotti cooperative

Da mele al Parmigiano Dop, 7 su 10 sono prodotti cooperative

Cresce peso realtà sociali nella 'Dop-economy' made in Italy

ROMA, 15 dicembre 2018, 14:38

Redazione ANSA

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Si consolida la quota di produzione delle cooperative dei prodotti a denominazione. Se la "Dop-Economy" ha raggiunto la cifra record di 15,2 miliardi di valore come certificato dal Rapporto Qualivita 2018, le cooperative agroalimentari, come evidenzia una nota dell'Alleanza, hanno un peso superiore al 70% nella produzione di Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Parmigiano Reggiano Dop, Grana Padano Dop, Pera dell'Emilia Romagna Igp, Asiago Dop; Teroldego Rotaliano, Soave, Lambrusco, Sangiovese tra i vini.

"Le cooperative, che sono fortemente legate al territorio - spiega Giorgio Mercuri, Presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari - sono il vero motore che traina il settore delle denominazioni. Se non ci fossero le cooperative, molti dei prodotti a denominazione non raggiungerebbero le vette produttive che oggi vantano. Non solo, la cooperazione consente un'immediata ricaduta positiva sulla parte agricola: se molta della produzione primaria non fosse infatti gestita dalle cooperative, i prezzi alla produzione sarebbero più bassi. Ne è un esempio il Parmigiano Reggiano Dop, che guida la classifica dei prodotti a denominazione per valore all'origine (1,34 miliardi di euro), proprio grazie all'apporto dei caseifici sociali, ha registrato nell'ultimo anno un incremento del prezzo medio all'origine del 13,7%".

"Per la cooperazione è prioritaria in questa fase una forte azione di tutela dei nostri prodotti a denominazione nei paesi terzi - prosegue il presidente Mercuri - che va rafforzata nell'ambito degli accordi di libero scambio che l'Europa sta definendo con mercati quali Canada e Giappone. Una partita su cui l'Italia gioca un ruolo importante, dal momento che l'export delle IG made in Italy, come ha rivelato l'ottimo rapporto Qualivita, ha raggiunto gli 8,8 miliardi di euro (+4,7%) pari al 21% di tutto l'export agroalimentare italiano".

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