Era il 23
maggio 1524 quando Sebastiano del Caccia vendette a Niccola di
Andrea Capponi "quattro poderi con casa da signore, nella
località detta la Calcinaia" in Valdigreve. Oggi quel terreno è
diventato la sede di Villa Calcinaia, una fattoria guidata dalla
37/a generazione dei Capponi. La famiglia, che oggi ha deciso di
festeggiare i 500 anni da quel contratto si occupa direttamente
della conduzione dell'azienda che conta 200 ettari di proprietà,
di cui 31,5 impiantati a vigneto, 10 condotti a oliveto, 100
ettari di bosco e la restante parte adibita a zona di rispetto
venatorio per il ripopolamento della selvaggina locale e per il
pascolo delle capre. Per festeggiare l'anniversario, i conti
Sebastiano, Niccolò e Tessa Capponi hanno organizzato un evento
presso la villa per raccontare la storia del Chianti e della
famiglia nel corso dei secoli, partendo dagli Etruschi, il
Rinascimento fiorentino, fino all'acquisto della Villa
Calcinaia. Ma anche il legame col vino: il primo documento
precursore delle moderne denominazioni d'origine nel 1716 e la
nascita del Consorzio del Chianti Classico nel 1924, fino alla
storia più recente con la candidatura Unesco del sistema delle
Ville Fattorie.
Oggi la sostenibilità ambientale, la salvaguardia della
biodiversità, il rispetto della terra e della sua memoria, sono
le linee guida nella conduzione dei vigneti ed oliveti della
fattoria, coltivati interamente in agricoltura biologica dal
2000. Uno degli esempi più recenti è rappresentato dalle azioni
a favore delle api: attivando pratiche agronomiche come la
semina di essenze e la creazione di siepi compatibili con la
loro vita, la fattoria mira a migliorare la qualità dell'habitat
in cui vivono al fine di tutelare sia la vegetazione che gli
animali.
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