L'accordo tra il Parlamento europeo e
il Consiglio sul primo quadro volontario per la certificazione
di assorbimenti di carbonio a livello dell'Ue è un passo avanti
verso il riconoscimento del ruolo dell'agricoltura nella
mitigazione dei cambiamenti climatici. E' quanto commenta
Confagricoltura rimarcando però che l'accordo però la soddisfa
solo in parte, dal momento che non prende in considerazione la
riduzione di tutte le emissioni di gas effetto serra, e in
particolare lascia fuori dal meccanismo di certificazione la
riduzione delle emissioni di metano, scoraggiando di fatto
l'adozione, da parte delle imprese zootecniche, di pratiche
volte a ridurre gli impatti del settore.
Come Confagricoltura - viene sottolineato in una nota - abbiamo
sempre sottolineato come strategico l'inserimento, nel
meccanismo di certificazione, delle pratiche di mitigazione
riferite a tutte le emissioni di gas climalteranti, tenuto anche
conto dell'esperienza positiva già avviata in altri Paesi
dell'Ue, come ad esempio la Francia. La Confederazione chiede
pertanto - è aggiunto - di tenere in considerazione queste
richieste nei prossimi passaggi procedurali prima
dell'approvazione finale del testo. Il carbon farming - conclude
Confagricoltura - è strategico nella lotta ai cambiamenti
climatici, grazie all'adozione di pratiche di agricoltura
rigenerativa mirate al sequestro di carbonio nei suoli agricoli,
di pratiche di gestione sostenibile delle foreste e pratiche di
mitigazione delle emissioni. È pertanto centrale che la
proposta- è specificato- sia rivista in questa direzione.
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