Le produzioni di cereali ottenute nel primo anno dalla sperimentazione (circa 9 tonnellate in totale sulle 4 aziende) sono interessanti soprattutto per il grano tenero e le varietà Risciola e Carosella, che hanno superato i 30 quintali a ettaro senza l'uso di concimi e diserbo. Questo è un risultato importante, perché l'Italia importa il 75% del proprio fabbisogno di grano tenero dall'estero, soprattutto da Francia e Ungheria.
La sfida dell'attività scientifica del Cnr è quella di valorizzare la biodiversità agraria, puntando su prodotti salutistici, volano per l'economia locale. Il progetto è coordinato per la parte scientifica da Maria Grazia Volpe dell'Istituto di scienze dell'Alimentazione di Avellino (Cnr-Isa), con la partecipazione dell'Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Cnr-Ipsp) e il coinvolgimento di otto aziende irpine. Grazie alla filiera sono stati ottenuti prodotti da forno, farine, pasta e birra. "I cereali - ha detto Maria Grazia Volpe - sono stati moliti in un mulino con macina a pietra con un accurato controllo della temperatura e dalla macinazione e vaglio sono state ottenute le farine integrali, di grado uno e di grado zero". Queste farine integrali si sono dimostrate ricche di polifenoli e di fibre (utili ad esempio nella prevenzione di alcuni tipi di cancro e malattie neurovegetative). I ricercatori hanno verificato anche una notevole attività antiossidante e un'elevata presenza di amilosio, uno zucchero polisaccaride utile contro le malattie degenerative.
La filiera permetterà lo sviluppo futuro di una nuova linea di prodotti alimentari funzionali: il progetto mira infatti alla predisposizione di un marchio di qualità 'Graditi' cui potranno aderire tutte le aziende a forte vocazione territoriale.
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