La tecnica - informa una nota - è quella di chiudere i grappoli all'interno di sacchetti in carta che li proteggerà dagli agenti esterni quali parassiti e spore fungine. La metodologia - spiegano gli esperti - permetterà inoltre di abbattere "del tutto i trattamenti e, di conseguenza, i residui, preservando, al contempo le caratteristiche qualitative e organolettiche del prodotto stesso". "Abbiamo avviato - commenta Michele Laporta, presidente della Op Agritalia - una produzione di uva da tavola a residuo zero perché consideriamo il benessere dei nostri clienti un obiettivo fondamentale del nostro lavoro". "La tecnica - aggiunge Laporta - ci permette anche di ottenere un altro grande risultato in tema di sostenibilità ambientale, mantenere più a lungo il frutto sulla pianta, consentendoci così di diminuire il consumo energetico. Riusciamo quindi ad aiutare l'ambiente e a fornire al contempo al consumatore un prodotto sempre fresco, appena tagliato".
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