Sempre più giovani agricoltori intraprendono l'attività delle coltivazioni in ambiente controllato con la creazione di serre fuori suolo, nelle cosiddette fattorie verticali. La tendenza è in controtendenza rispetto all'agricoltura tradizionale dove l'età media continua a salire. I dati dimostrano che il settore attrae molti giovani: il 44% dei fondatori delle aziende ha tra i 21 e i 30 anni di età e il 30% tra i 31 e i 40. Il 46% di tutte le aziende che hanno debuttato nel 2019 ha fondatori senza precedenti esperienze in agricoltura.
E' quanto emerge da un censimento mondiale sugli operatori del comparto agricolo in ambiente controllato realizzato grazie ad un accordo con Agritecture, società di consulenza di New York, e Autogrow, società neozelandese specializzata nell'automazione delle coltivazioni indoor. L'indagine, che sarà presentata il 20 febbraio nella seconda giornata della manifestazione "NovelFarm" (Pordenone Fiere-sessione Greenhouses are Green & Tech) è stata condotta in 54 Paesi con 316 interviste e 45 domande. Dall'inchiesta, alla quale ha partecipato "NovelFarm" nella raccolta dei dati, emerge che l'80% degli intervistati proviene da Paesi diversi dagli Stati Uniti e il 30% opera in Paesi in via di sviluppo. Tra i metodi di coltivazione, il più diffuso nell'agricoltura in ambiente controllato è l'idroponica, tecnica di coltivazione fuori suolo con la quale la terra viene sostituita da un substrato che viene irrigato con una soluzione nutritiva composta da acqua e sostanze che apportano la giusta quantità di minerali alla pianta. Insalate, microgreen, erbe aromatiche ed altre verdure a foglia come bietole e cavoli sono le colture maggiormente prodotte.
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