Ad accompagnare i detenuti in questo "storico viaggio a Roma" due parroci letteralmente "di frontiera": don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli. Sono stati loro a dar vita al progetto "Senza sbarre", sostenuti dal vescovo Luigi Mansi di Andria e dalla Caritas italiana. "In un territorio complesso come la Puglia, dove non c'è nulla di costruttivo per i nostri fratelli carcerati - spiegano - chiediamo ormai da oltre dieci anni ai magistrati di affidarci i detenuti perché si faccia davvero rieducazione e reinserimento, dando loro anche un'opportunità di lavoro". Ecco com'è nata "questa misura alternativa alla cella dove, invece, non si rieduca nessuno, pur con tutta la buona volontà". I due sacerdoti fanno presente che in questa "rete di accoglienza sono schierate in prima fila tutte le parrocchie di Andria", a cominciare da Santa Maria Addolorata della Croce e del Santissimo Sacramento.
Proprio "le parrocchie - confida Mauro - ci hanno dato fiducia, aiutandoci a riscoprire la speranza e quei valori che avevamo dimenticato come la bellezza della vita, il senso del lavoro e sì, anche l'onestà". E "l'olio - aggiungono i parroci - è un prodotto concreto che testimonia ciò che si può ottenere dando a tutti una vera possibilità di occupazione e riconoscendone la dignità".
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