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Antitrust, al via 14 istruttorie contro caseifici

Antitrust, al via 14 istruttorie contro caseifici

Per presunte pratiche sleali a danno di allevatori

ROMA, 30 dicembre 2020, 20:13

Redazione ANSA

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 - L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato quattordici istruttorie nei confronti di altrettanti caseifici acquirenti di latte crudo vaccino ed ovi-caprino, con sede in Lombardia, Emilia-Romagna, Sardegna e Puglia, per verificare presunte pratiche sleali a danno dei propri allevatori conferenti. Lo si apprende da una nota della stessa autorità in cui si precisa che le pratiche dei caseifici sarebbero in violazione dell'art. 62 del decreto legge n. 1/2012 che regola le relazioni commerciali nella filiera agroalimentare.

I procedimenti sono stati avviati tutti su segnalazione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (MIPAAFT - ICQRF), a seguito dei controlli eseguiti sul campo dai propri Uffici Territoriali, nel corso del 2019 e nel primo semestre del 2020.

Diverse le condotte contestate nelle comunicazioni di avvio delle istruttorie. In particolare: in 9 casi sono state contestate le modalità con le quali viene disciplinata la fornitura del latte fresco, ipotizzando violazioni quali la totale assenza di contratti scritti, la mancata indicazione di elementi essenziali quali il prezzo o la quantità del latte oggetto di conferimento, la durata dei contratti inferiore ad un anno, il ritardo nei pagamenti (che devono essere effettuati entro trenta giorni dall'ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura); in 2 casi è stata contestata l'imposizione, da parte dei caseifici, in danno degli allevatori conferenti, di una riduzione unilaterale e retroattiva del prezzo del latte contrattualmente previsto per i mesi di marzo e/o aprile 2020, in relazione alla crisi determinatasi nel settore lattiero caseario per la pandemia da COVID 19; in 3 casi, infine, sono state contestate entrambe le tipologie di condotta.

Le pratiche, si legge ancora, "si inquadrano in una situazione di significativo squilibrio di forza commerciale che connota la filiera di produzione e commercializzazione del latte crudo e che vede gli allevatori conferenti in una posizione di debolezza strutturale nei confronti della propria controparte contrattuale, rappresentata dai caseifici di trasformazione".


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