A Città di
Castello gli orti sono "sociali e solidali" coinvolgendo anziani
e persone con disabilità, protagonisti di quello che è
considerato un innovativo progetto pubblico. Al progetto,
gestito dalla cooperativa "La Rondine a Maccarello", è stata
assegnata un'ampia area di proprietà del Comune, 124
appezzamenti di 100 metri quadrati ciascuno.
Rappresentanti della cooperativa e assegnatari di due
appezzamenti di terreno, il lunedì, martedì e giovedì, sotto lo
sguardo vigile degli operatori - si legge in una nota
dell'amministrazione comunale - seguono tutta la produzione
mettendo in pratica le competenze acquisite accettando i
consigli dei più esperti anziani e pensionati che animano il
polmone verde della città.
L'assessore alle Politiche Sociali, Benedetta Calagreti, ha
sottolineato che "ogni giorno si scrivono bellissime pagine di
vita quotidiana di amore, amicizia e laboriosità che
rappresentano un vanto per tutta la comunità".
Gli orti sociali di Città di Castello sono oramai una realtà
ultra decennale che è sempre stata un forte riferimento per i
pensionati del comune che ha sempre sostenuto e incentivato
questo progetto. Nell'ottica di un sempre maggiore sviluppo dal
2024 la gestione è stata affidata alla cooperativa agricola
sociale La Rondine a Maccarello che ha sempre avuto come suoi
obbiettivi da un lato la produzione di prodotti biologici,
dall'altro favorire l'inserimento lavorativo di soggetti
svantaggiati. Dal 2018 ha sviluppato una serie di progetti volti
a sviluppare competenze ad un gruppo di giovani disabili che ha
portato nel 2024 ad una vera e propria assunzione lavorativa.
"Attraverso gli orti sociali del Comune di Città di Castello
abbiamo avuto la conferma che l'agricoltura sociale è inclusiva,
partecipata e condivisa, dove ad ogni persona è data la gestione
di un piccolo appezzamento di terreno e non pensa solo al
proprio orto, ma si mette a disposizione degli altri", ha
sottolineato Luciano Veschi, presidente della cooperativa La
Rondine.
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