Gli effetti dei cambiamenti climatici sul reddito e sull'adattamento nelle aree rurali variano in base al genere, alla ricchezza e all'età. L'aumento di 1°C della temperatura media mondiale, ad esempio, potrebbe comportare una perdita di reddito superiore del 34% per i nuclei familiari guidati da donne, rispetto a quelli guidati dalla controparte maschile. A confermarlo è il rapporto Fao "The Unjust Climate" in vista dalla Giornata internazionale della Donna dell'''8 marzo. I ricercatori hanno utilizzato prove empiriche basate su dati socioeconomici raccolti da oltre 100mila famiglie rurali in 24 paesi, combinati con 70 anni di dati georeferenziati di precipitazioni giornaliere e temperature. Considerando le significative differenze esistenti in termini di produttività agricola e salari tra donne e uomini, secondo lo studio il cambiamento climatico amplierà notevolmente questi divari negli anni a venire. "Questi risultati - afferma il direttore generale della Fao QU Dongyu - evidenziano l'urgente necessità di dedicare maggiori risorse finanziarie e attenzione politica alle questioni di inclusività e resilienza nelle azioni climatiche globali e nazionali", Gli sforzi globali per affrontare la crisi climatica, spiega la Fao, devono quindi fare i conti con il suo impatto sulle persone, soprattutto quelle più vulnerabili. A causa della loro dipendenza dai sistemi agroalimentari legate alle condizioni meteorologiche, il cambiamento climatico ha un profondo impatto sui redditi e sui mezzi di sussistenza delle popolazioni rurali nei paesi a basso e medio reddito. Le politiche climatiche spesso riconoscono che le donne, i giovani e le persone che vivono in povertà sono i più vulnerabili agli impatti climatici.
Tuttavia, esistono prove limitate per comprendere appieno la portata e la natura delle vulnerabilità affrontate da questi gruppi.
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