"Le alte temperature invernali
dovute ai cambiamenti climatici stanno interferendo con la
riproduzione delle trote sul bacino idrografico del fiume Nera"
è l'allarme lanciato da Legambiente Umbria alla Regione e a
tutto il mondo della pesca sportiva. "Da dicembre stiamo
monitorando le zone di riproduzione - spiegano i volontari
dell'associazione in una nota - e registriamo notevoli ritardi
sull'attività riproduttiva delle trote. In quest'ultima
settimana abbiamo potuto documentare soltanto poche aree
riproduttive e in alcune zone molto circoscritte, diversamente
da quello che abbiamo potuto verificare negli ultimi anni".
Legambiente spiega che in genere il periodo della
riproduzione va da fine dicembre a gennaio e le aree di
deposizione si trovano in acque basse e correnti, con fondo
ghiaioso, sgombro da vegetazione sommersa e con una temperatura
dell'acqua intorno a 10-11 gradi. "A livelli maggiori, come
purtroppo sta avvenendo in questa stagione - rileva
l'associazione ambientalista -, tutti i processi della
riproduzione subiscono dei ritardi con la fuoriuscita degli
avannotti dalla ghiaia dell'alveo che si potrebbe protrarre fino
ad aprile e maggio. Il processo naturale riproduttivo delle
trote sul bacino del Nera può essere compromesso da varie
interferenze causate da condizioni naturali o antropiche che
possono produrre alterazioni dell'alveo e quindi dei letti di
frega".
"Con una stagione riproduttiva così anomala e in ritardo -
concludono i volontari di Legambiente - il rischio è che a
primavera inoltrata avremo ancora larve di trote appena schiuse
sotto la ghiaia. Pertanto, vanno individuate da subito tutte
quelle misure necessarie a garantire la continuità biologica
della fauna ittica, a cominciare dal posticipo di quelle
attività sportive che inevitabilmente sono causa di
interferenze".
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