Nel 2016, la Fondazione Barilla
Center for Food&Nutrition (Bcfb( ha presentato insieme al Gruppo
The Economist il FoodSustainability Index, un indice globale
sulla sostenibilità alimentare unico nel suo genere che analizza
il valore complessivo che il cibo rappresenta. Secondo il
Rapporto di sostenibilità "Buono per te, buono per il Pianeta",
illustrato oggi dall'azienda di Parma, il FoodSustainability
Index è uno strumento fondamentale per rendere il sistema
alimentare più sostenibile. L'indice in particolare mostra quali
sono i Paesi del mondo più virtuosi nel produrre, distribuire e
consumare il cibo: dove l'agricoltura è più sostenibile; si
spreca meno il cibo (e si adottano politiche innovative per
combattere lo spreco); e si mangia in modo più equilibrato,
senza eccessi e carenze, attenti alla propria salute e a quella
del pianeta. Nel settore primario intanto, nel 2016 Barilla ha
acquistato 190.000 tonnellate di grano duro sostenibile
(+30%)coltivato secondo i metodi innovativi del "Decalogo per la
Coltivazione Sostenibile del Grano Duro" e del sistema di
supporto alle decisionigranoduro.net. La quota raccolta secondo
questi sistemi avanzatiè passatadal 18% del 2015 al 26% del
2016, e ha coinvolto circa 1.500 agricoltori Italiani (+13%
rispetto al 2015). Con l'applicazione combinata di questi due
strumenti è stato possibile ottenere una riduzione delle
emissioni di gas serra e dei costi di produzione fino al 30% e
un aumento delle rese di produzione fino al 20% garantendo
quindi un maggior reddito per gli agricoltori.
In virtù dei risultati raggiunti in questo ambito Barilla ha
ottenuto una menzione speciale al premio "The Procurement Awards
2016". L'obiettivo è arrivare nel 2017 almeno a 250.000
tonnellate di grano duro sostenibile:circa il 35% del fabbisogno
totale.
Dopo un percorso collaborativo con molte aziende agricole
durato circa un decennio, nel 2016, Barilla ha introdotto i
nuovi contratti di coltivazione del grano duro di durata
triennale, e non più annuale, volti a premiare l'agricoltura
virtuosa italiana, valorizzando e incentivando la produzione
locale. Negli ultimi sei anni il Gruppo Barilla ha inoltre
ridotto di ben il -28% le emissioni di CO2 per tonnellata di
prodotto e del -21% l'utilizzo d'acqua per tonnellata di
prodotto rispetto al 2010. L'obiettivo è arrivare al -30% entro
il 2020. Ad oggi inoltre il 52% dell'energia elettrica
acquistata da Barilla proviene da fonte rinnovabile.
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