Le esportazioni italiane di
ortofrutta fresca continuano a crescere nel primo trimestre 2024
sia in volume (+1,6%) che in valore (+2,5%) rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente. Crescono in doppia cifra anche le
importazioni (+11,1% in quantità e +12,7% in valore) con una
bilancia commerciale che vede l'import prevalere di 96.146 tons
sull'export e registra un saldo in valore che passa da +354.434
a +245.969 milioni di euro, in calo del 30,6%. Questo è quanto
registra Fruitimprese.
Nel rapporto sul primo trimestre 2024 vi sono altri dati
degni di nota.
Ottime le performance degli agrumi che nel periodo clou per
le esportazioni crescono del 14,5% in volume e dell'8,5% in
valore. Invece soffre la frutta fresca che, pur mantenendo un
trend positivo in valore (+3,5% sul 2023), perde l'11,9% in
volume, complici la crisi delle pere e le problematiche
produttive dei kiwi. Crescono le esportazioni di tuberi, ortaggi
e legumi del 9,9% rispetto al 2023, ma non vengono premiate da
prezzi interessanti, il loro valore scende infatti dello 0,2%.
Continua la crisi dell'export della frutta secca che anche in
questo trimestre perde il 15,9% in quantità, mantenendo tuttavia
costante il valore esportato (+0,3%), mentre si registra il boom
dell'export di frutta tropicale che cresce del 47% in volume e
del 28,1% in valore.
Un dato particolarmente negativo riguarda le pere. Ciò è
dovuto alle condizioni atmosferiche avverse e alle fitopatie,
contro cui gli agricoltori hanno sempre meno armi a
disposizione. Le esportazioni scendono del 70,2% in volume e del
57% in valore, a confronto con un'annata, il 2023, che
registrava già numeri del 50% più bassi rispetto a una campagna
regolare.
Un campanello di allarme riguarda infine l'Egitto, dove la
crisi valutaria ha causato un crollo delle esportazioni. "Si
parla spesso di reciprocità, ma mai come in questo caso ce ne
sarebbe bisogno, nell'ultimo anno questa crisi valutaria ha
visto scendere il valore delle esportazioni italiane in Egitto
del 62% e contemporaneamente l'import da questo Paese è salito
del 62%. Il ministero degli Esteri è stato allertato, ci
auguriamo che anche la prossima Commissione Europea prenda in
seria considerazione queste problematiche anziché concentrarsi,
come fatto finora, su battaglie ideologiche senza futuro",
afferma il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi.
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