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Fruitimprese, crescono import e export di ortofrutta

Fruitimprese, crescono import e export di ortofrutta

Preoccupante il crollo delle esportazioni in Egitto

ROMA, 13 giugno 2024, 11:37

Redazione ANSA

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Le esportazioni italiane di ortofrutta fresca continuano a crescere nel primo trimestre 2024 sia in volume (+1,6%) che in valore (+2,5%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Crescono in doppia cifra anche le importazioni (+11,1% in quantità e +12,7% in valore) con una bilancia commerciale che vede l'import prevalere di 96.146 tons sull'export e registra un saldo in valore che passa da +354.434 a +245.969 milioni di euro, in calo del 30,6%. Questo è quanto registra Fruitimprese.
    Nel rapporto sul primo trimestre 2024 vi sono altri dati degni di nota.
    Ottime le performance degli agrumi che nel periodo clou per le esportazioni crescono del 14,5% in volume e dell'8,5% in valore. Invece soffre la frutta fresca che, pur mantenendo un trend positivo in valore (+3,5% sul 2023), perde l'11,9% in volume, complici la crisi delle pere e le problematiche produttive dei kiwi. Crescono le esportazioni di tuberi, ortaggi e legumi del 9,9% rispetto al 2023, ma non vengono premiate da prezzi interessanti, il loro valore scende infatti dello 0,2%.
    Continua la crisi dell'export della frutta secca che anche in questo trimestre perde il 15,9% in quantità, mantenendo tuttavia costante il valore esportato (+0,3%), mentre si registra il boom dell'export di frutta tropicale che cresce del 47% in volume e del 28,1% in valore.
    Un dato particolarmente negativo riguarda le pere. Ciò è dovuto alle condizioni atmosferiche avverse e alle fitopatie, contro cui gli agricoltori hanno sempre meno armi a disposizione. Le esportazioni scendono del 70,2% in volume e del 57% in valore, a confronto con un'annata, il 2023, che registrava già numeri del 50% più bassi rispetto a una campagna regolare.
    Un campanello di allarme riguarda infine l'Egitto, dove la crisi valutaria ha causato un crollo delle esportazioni. "Si parla spesso di reciprocità, ma mai come in questo caso ce ne sarebbe bisogno, nell'ultimo anno questa crisi valutaria ha visto scendere il valore delle esportazioni italiane in Egitto del 62% e contemporaneamente l'import da questo Paese è salito del 62%. Il ministero degli Esteri è stato allertato, ci auguriamo che anche la prossima Commissione Europea prenda in seria considerazione queste problematiche anziché concentrarsi, come fatto finora, su battaglie ideologiche senza futuro", afferma il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi.
   

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