L'innovazione nel settore delle caramelle italiane vale quasi 20 milioni di euro, circa il 2,6% del valore complessivo del settore. Ogni anno vengono lanciate sul mercato in media 10-15 nuovi prodotti, a fronte di circa 35-40 ricette realizzate, una spinta per le vendite che ad agosto in volume hanno toccato le 33.596 tonnellate (+7% rispetto allo stesso periodo del 2022) per un valore di circa 359 milioni di euro. È quanto emerge da un'indagine realizzata da Unione Italiana Food, con le principali aziende del comparto.
Caramelle con gusti o formati diversi, ricette rivisitazione degli ingredienti, fino a veri e propri nuovi concept, un lavoro di sinergia che coinvolge diverse aree aziendali e figure professionali: dall'ideazione alla produzione di una nuova caramella passa circa 1 anno ma in alcuni casi può arrivare anche a 2 anni. La forte impronta innovativa è dunque uno dei segreti del successo di questo settore, riconosciuto anche dal consumatore: per 3 italiani su 4 (75%) quello delle caramelle è un settore al passo con i tempi.
Anche i dati economici confermano questa passione. Secondo un'elaborazione di Unione Italiana Food su dati Circana, ad agosto 2023, le vendite in volume di caramelle hanno toccato le 33.596 tonnellate (+7% rispetto allo stesso periodo del 2022) per un valore di circa 359 milioni di euro. Buone performance per tutte le tipologie, tra le quali spiccano la crescita delle gelée (+10,4%) e di quelle dure/ripiene (+9,4%) Un settore che complessivamente può contare 7 mila addetti dalla forte impronta innovativa, che gli ha permesso di intercettare i gusti dei consumatori moderni, anche giovani, proponendo nuovi prodotti e gusti.
Basti pensare che per Halloween il prodotto dolciario più consumato durante questa festa sono proprio le caramelle che con il 65% delle preferenze, superano cioccolatini (56%) snack (38%), e biscotti (32%).
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