Per il settore della distribuzione
"dal 2019 al 2023 il costo dell'energia passa da 1,5 miliardi a
quasi 6 miliardi, 5,9 miliardi, di più del 300%. In termini di
vendite, l'energia pesava 1 punto e mezzo sulle vendite, nel
2022-23 peserà fino a 5 punti. È tantissimo, perché la grande
distribuzione ha di utile medio 1 punto e mezzo" e "spero che le
imprese non chiuderanno, ma aumenteranno i prezzi". A lanciare
l'allarme è il presidente di Ancc-Coop e Coop Italia, Marco
Pedroni, che oggi insieme a Confcommercio, Conad e
Federdistribuzione, ha lanciato il grido di allarme sulla
situazione che il settore sta vivendo chiedendo interventi
urgenti al governo.
La distrubuzione, afferma Pedroni, "per ora ha trasferito solo
una parte degli aumenti" sui consumatori, "su quella si andrà ad
aggiungere il resto. Quindi si avrà un doppio effetto, non solo
sull'equilibrio imprese, ma impatto che avremo sui consumatori
finali". Finora, "la distribuzione ha assorbito a monte delle
variazione importanti, per ora ha trasferito a valle la metà, ma
quanto può fare da ammortizzatore verso i consumatori, non lo
so".
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