In particolare, quasi i due terzi delle esportazioni agroalimentare (26,7 miliardi) interessano i Paesi dell'Unione Europea. Ma gli Stati Uniti, con 4,03 miliardi di euro, sono di gran lunga il principale mercato fuori dai confini comunitari e il terzo in termini generali, dopo la Germania con 6,89 miliardi di euro, la Francia con 4,53 miliardi e prima della Gran Bretagna con 3,34 miliardi.
In Cina, fa sapere la Coldiretti, si registrano grandi opportunità di crescita, per ora ferme a 448 milioni di euro, così come in Giappone e in Russia, dove però le esportazioni restano fortemente limitate dall'embargo. A spingere la crescita dell'export made in Italy sono i prodotti base della dieta mediterranea, a partire dal vino (+7%), seguito dall'ortofrutta (+2%), dai formaggi (+9%) e dai salumi (+8%).
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