Negli scaffali del supermarket
l'ambiente sembra avere molti amici: sono ben 4.925 i prodotti
di largo consumo sulle cui etichette è stato inserito un logo o
una certificazione in ambito Csr, la corporate social
responsibility. A censirli lungo gli scaffali di vendita è
l'Osservatorio Immagino Nielsen Gs1 Italy che stima in un anno,
quello terminante a giugno 2017, una crescita del 5,6% del loro
giro d'affari.
L'universo più sensibile alla comunicazione del proprio
impegno concreto sul fronte della responsabilità sociale,
secondo i ricercatori dell'Osservatorio Immagino, è quello della
detergenza (bucato e stoviglie) dove le aziende hanno molte
informazioni da trasferire ai consumatori e dove il tema della
difesa dell'ambiente è molto sentito. Il mondo più rappresentato
è quello dalla sostenibilità ambientale, con loghi e
certificazioni (come Sustainable cleaning, Ecocert, Ecolabel,
UTZ, Friends of the sea e MSC). Molto dinamico appare il settore
dell'attenzione agli animali (ad esempio con Cruelty free e
Dolphin safe) e quello del commercio equo e solidale
(Fairtrade). Ad essere più sensibili ai temi della green economy
i giovani single e le coppie under 35enni senza figli. Tuttavia,
conclude la ricerca, anche nel budget di spesa delle nuove
famiglie (Famiglie con figli sotto i 7 anni e senza figli nella
fascia 7-17) trovano ampio spazio i prodotti ecosostenibili,
quelli biologici, i "cruelty free", e i prodotti biodegradabili
o confezionati in plastica riciclata. Decisamente poco sentito,
invece, è l'argomento Ogm.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA