/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Nomisma,36% export agroalimentare italiano va in Paesi Terzi

Nomisma,36% export agroalimentare italiano va in Paesi Terzi

Sbocco di peso.Olio d'oliva,vino rappresentano 65% e 48%consegne

ROMA, 10 ottobre 2017, 10:50

Redazione ANSA

ANSACheck
Per l'export agroalimentare italiano, che nel 2016 ha totalizzato 30,9 miliardi di euro, l'incidenza dei mercati extra-Ue è stata pari al 36%. Olio d'oliva e vino rappresentano i prodotti italiani per i quali i Paesi Terzi detengono un peso superiore alla media (rispettivamente 65% e 48% dell'export). Per alcune denominazioni di particolare prestigio, come i rossi Dop della Toscana e i bianchi Dop del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia, l'incidenza dei mercati non-Ue supera il 60% dei valori esportati. E' quanto illustra Denis Pantini, direttore area agroalimentare Nomisma spa all'evento di presentazione di "GROW!", l'Action Tank di Agrinsieme, Coordinamento nazionale che riunisce Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative e Copagri. Pantini si è soffermato su significato e sulla spinta data al commercio estero agroalimentare degli accordi regionali di libero scambio intervenuti negli ultimi anni. Anche la politica commerciale dell'Unione europea ha fondato le proprie basi sullo sviluppo di accordi di libero scambio, tanto che tra questi e unioni doganali, accordi di associazione, di partenariato economico, risultano già in vigore 30 accordi con Paesi Terzi, mentre 43 lo sono in via provvisoria (come quello con il Canada) e altri 20 risultano in fase di negoziato (come quelli con il Giappone, la Nuova Zelanda, il Mercosur). Alla presentazione di "GROW!" John Clarke, direttore politiche internazionali della DG Agri della Commissione europea ha dichiarato che la Commissione "si attende di portare a termine entro il 2020 tutti gli accordi di libero scambio ora in discussione e che le misure ivi previste entrino a pieno regime entro il 2030".

Nel 2016, l'Unione europea ha esportato verso i Paesi Terzi prodotti agroalimentari per un valore pari a 125 miliardi di euro, diventando il secondo esportatore mondiale (dopo gli Usa).

Vini e bevande, pasta e prodotti da forno, carni, formaggi rappresentano i principali prodotti esportati, con una prevalenza di quelli trasformati che nel complesso pesano per circa l'81%, a fronte di beni primari (agricoli) per il rimanente 19%.



Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza