Dal 26 agosto i grandi motori di
ricerca e le piattaforme online indicate dalla Commissione
europea dovranno iniziare a rispettare una delle principali
norme - il Digital service act (Dsa) - destinata a fare del web
un ambiente più sicuro e responsabile. Così in una nota il Beuc,
l'organizzazione dei consumatori europei, dà il benvenuto
all'entrata in vigore del Dsa. La nuova normativa, rileva il
Beuc, obbligherà i giganti del web, le cosiddette Big Tech, a
essere più trasparenti con gli utenti sia sulle informazioni
"raccomandate" che sulle vendite online. Inoltre, per le
piattaforme non sarà più possibile pubblicare annunci
pubblicitari "basati sui profili di bambini o dati personali
sensibili come l'orientamento sessuale o le opinioni politiche".
Per la direttrice del Beuc, Monique Goyens, il Dsa è diventato
indispensabile "dopo che è stato accertato che le piattaforme
hanno chiuso un occhio davanti ad attività illegali svolte sotto
il loro naso". Oppure non hanno offerto sufficienti tutele agli
utenti. Google, Amazon e Meta ora saranno sottoposte a un
maggiore controllo. Goyens osserva quindi che "Amazon e Zalando
stanno disperatamente combattendo" contro il loro inserimento
nel gruppo delle grandi piattaforme a cui si applicheranno le
norme del Dsa. "Ma se non sono loro grandi piattaforme, allora
chi?", si chiede. "Ora c'è bisogno di rispetto delle regole e
non di battaglie legali - conclude Goyens - affinchè queste
piattaforme proteggano meglio i consumatori. Ci aspettiamo che
la Commissione e le autorità dei Paesi membri intervengano
rapidamente se necessario per chiarire che nessuno è al di sopra
della legge".
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