OpenAI, il creatore del popolare
chatbot ChatGpt basato sull'intelligenza artificiale, ha chiesto
ad un tribunale federale di San Francisco di archiviare una
parte delle due cause legali intentate da alcuni autori
americani, tra cui Sarah Silverman, che accusano la società di
violare i loro diritti d'autore. OpenAI, secondo Reuters online,
ha preso di mira quelle che ha definito rivendicazioni
"accessorie".
All'inizio dell'estate sono state intentate due class action
nei confronti dell'azienda tecnologica, accusata di aver
addestrato il software di IA usando illegalmente copie dei loro
libri. Una parte degli autori ha anche intentato una causa
correlata contro Meta, Google, Microsoft e Stability AI sempre
sulla violazione del copyright da parte dei sistemi di
intelligenza artificiale.
OpenAI ha affermato che gli autori non sono riusciti a
dimostrare che il risultato delle ricerche di ChatGpt sia
sufficientemente simile al loro lavoro, tale da dimostrare la
violazione del diritto d'autore. La società ha inoltre chiesto
alla corte di respingere le relative rivendicazioni degli autori
ai sensi della legge statale e del Digital Millennium Copyright
Act.
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