Il 90% dei consumatori italiani è soddisfatto dei software di intelligenza artificiale generativa come ChatGpt. Lo rileva lo studio di Capgemini Research Institute, dal titolo Why consumers love generative AI che ha interrogato 10mila persone in 13 paesi tra cui l'Italia. Globalmente emerge che il 73% degli intervistati ha fiducia nell'IA e si affiderebbe a piattaforme come i chatbot anche per la gestione dei propri soldi e per ricevere una diagnosi o una consulenza medica.
Secondo lo studio, il 51% dei consumatori globali conosce le ultime innovazioni in materia di IA generativa e ne ha già fatto esperienza diretta. Oltre la metà degli intervistati (53%) si affida a questo tipo di tecnologia per la propria pianificazione finanziaria. Il 67% ha dichiarato che potrebbe sfruttarla per ricevere una diagnosi o una consulenza medica, mentre il 63% ha affermato di vedere con favore la possibilità che l'IA generativa favorisca la scoperta di farmaci più precisi ed efficienti.
Il 66% degli intervistati si sono detti disposti a chiedere consigli ai chatbot per le relazioni interpersonali o per i progetti di vita e di carriera, in particolare i baby boomer (70%). La creazione di contenuti (mail, storie brevi) è l'uso principale che i consumatori fanno dell'IA generativa, sia a livello globale (52%) che italiano (60%). Al secondo posto per l'Italia (27%) risulta il reperimento di informazioni su un'ampia gamma di argomenti, tra cui scienza, storia, economia, tecnologia.
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