I ghiacciai sono i grandi malati della Terra, sui quali si concentra l'attenzione degli scienziati riuniti a Parigi, nel vertice internazionale 'One Planet- Polar Summit', nato dall'iniziativa lanciata nel 2017 da Francia, Nazioni Unite e Banca Mondiale. "Uno dei temi prioritari di questo Summit è la fusione della criosfera", ossia dell'insieme dei ghiacci del pianeta, ha detto all'ANSA Carlo Brabante, direttore dell'Istituto scienze polari del Consiglio nazionale delle Ricerche e membro della delegazione dei ricercatori italiani presente all'evento. Complessivamente, partecipano all'evento studiosi di 40 Paesi.
"Lo scioglimento dei ghiacci fa aumentare il livello dei mari e, sulla base dei dati più recenti, presentati anche qui a Parigi, si calcola che il livello dei mari salga di 5 millimetri l'anno e che un centimetro di innalzamento dei mari mette a rischio fra due e tre milioni di persone che vivono nelle aree costiere", ha osservato Brabante. "E' prevedibile - ha aggiunto - che siano destinate ad aumentare le migrazioni dovute ai cambiamenti climatici".
"Colpisce anche la rapidità con cui i ghiacciai si stanno sciogliendo: basti pensare che nel 2022 le Alpi hanno perso il 6% dei loro ghiacciai e nel 2023 il 4%. Parliamo perciò del 10% nell'arco di due anni soltanto".
Sono dati preoccupanti, quelli che gli scienziati portano al tavolo del Polar Summit, ma secondo l'esperto "è molto importante avere messo insieme ricercatori e decisori politici a confrontarsi su questi temi". Per quanto riguarda l'Italia, ha osservato, "è un segnale importante la possibile futura unificazione delle ricerche polari in un programma comune", della quale ha parlato oggi il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. "Importante - ha aggiunto Brabante - anche L'impegno dell'Italia sui nuovi progetti, anche da punto di vista delle iniziative educative e della formazione, come l'istituzione di un dottorato di Scienze polari".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA