50 anni fa gli Stati Uniti lanciavano la loro prima e finora unica stazione spaziale. Due anni prima, il 19 aprile 1971, l'allora Unione Sovietica aveva lanciato la Salyut 1, la prima casa-laboratorio nello spazio e molti anni più tardi la Stazione Spaziale Internazionale ha raccolto l'eredità di entrambe, diventando il più grande avamposto umano nell'orbita terrestre nato alla collaborazione di Stati Uniti, Russia, Europa, Canada e Giappone.
Lo Skylab è stata una missione pionieristica: abitata continuativamente fino al febbraio 1974 da tre equipaggi di tre astronauti ciascuno, dimostrò che gli esseri umani potevano vivere e lavorare nello spazio per lunghi periodi. E' stato un adattamento progressivo: il primo equipaggio, del quale facevano parte Pete Conrad, Paul Weitz e Joe Kerwin ha trascorso sullo Skylab 28 giorni, il secondo, con Alan Bean, Jack Lousma e Owen Garriott, ha affrontato una missione di 59 giorni e il terzo e ultimo, con Jerry Carr, Bill Pogue ed Edward Gibson ha raggiunto il record di 84 giorni, battuto solo 20 anni più tardi dalla missione congiunta dello Shuttle della Nasa e della stazione spaziale sovietica Mir.
Lo Skylab è stato anche protagonista di tanta ricerca scientifica condotta in condizioni di microgravità, è stato anche un osservatorio solare e uno speciale osservatorio della Terra, nonché un laboratorio di fisiologia umana. E' stato anche il banco di prova di molte nuove tecnologie per affrontare la vita quotidiana nello spazio, oggi utilizzate sulla Stazione Spaziale, come docce speciali e servizi igienici, sacchi a pelo, attrezzi ginnici e fornelli.
Nella breve storia dello Skylab non sono mancanti gli imprevisto. Per esempio, i danni causati da un meteoroide a uno dei pannelli solari durante il lancio dovettero essere riparati dal primo equipaggio, mentre problemi ai sistemi di propulsione hanno invece dato del filo da torcere al secondo equipaggio. L'imprevisto più grande è stato causato però da un periodo di attività solare molto intenso, che ha costretto la Nasa a rivedere il suo progetto iniziale di lasciare lo Skylab in orbita per circa dieci anni, fino all'arrivo degli Space Shuttle. Così l'11 luglio 1979 lo Skylab è stato costretto a rientrare verso la Terra, disintegrandosi nell'impatto con l'atmosfera, con una pioggia di detriti sull'area compresa fra l'Australia occidentale e l'oceano Indiano sud-orientale.
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