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Dalla Ue 652 milioni a 255 ricercatori, 22 gli italiani

Dalla Ue 652 milioni a 255 ricercatori, 22 gli italiani

Bandi Erc, solo 12 progetti in Italia. Lombardia in testa

11 aprile 2024, 15:44

di Benedetta Bianco

ANSACheck

Dalla Ue 652 milioni a 255 ricercatori, 22 gli italiani (fonte: ckstockphoto/Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) ha assegnato 652 milioni di euro a 255 ricercatori che lavorano in campi all’avanguardia: si tratta degli Advanced Grants, finanziamenti europei tra i più prestigiosi in campo scientifico. Con 22 ricercatori l'Italia quarta in classifica, dietro a Germania (50), Francia (31) e Gran Bretagna (28), ma se si considerano i progetti ospitati il nostro Paese scende al sesto posto, alla pari con l’Austria. Sono infatti 12 i progetti italiani finanziati e, tra questi, soltanto due sono guidati da donne. Tra gli istituti comanda la classifica l’Università di Milano, con due finanziamenti.

Seguono con un finanziamento l’Università Bocconi di Milano, la Scuola Istituzioni, Mercati e Tecnologie Alti Studi di Lucca, l’Ospedale San Raffaele e il Politecnico di Milano; e poi ancora, l’Istituto Universitario Europeo di Firenze, l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, l’Università di Bologna, l’Università di Roma Tre, l’Università di Padova e l’Università di Milano-Bicocca. 

Dalla mappa dei più grandi buchi neri dell’universo allo studio dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, fino alla luce usata come ‘direttrice d’orchestra’ per le reazioni chimiche, i 12 progetti finanziati in Italia spaziano in campi molto diversi tra loro.

 “Le mie più sentite congratulazioni a tutti i beneficiari dei nuovi finanziamenti Erc”, dice Iliana Ivanova, Commissario europeo per l'innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù. “Queste sovvenzioni non solo sosterranno i ricercatori più importanti nel superare i confini della conoscenza, ma creeranno anche circa 2500 posti di lavoro in tutta Europa. Questo investimento – continua Ivanova – alimenta la prossima generazione di menti brillanti: non vedo l’ora di vedere le scoperte che ne deriveranno e i nuovi progressi negli anni a venire”.

 “Congratulazioni ai 255 ricercatori che riceveranno sovvenzioni per seguire il loro istinto scientifico in questo nuovo round di finanziamenti”,  aggiunge Maria Leptin, presidente del Consiglio Europeo della Ricerca. “Sono particolarmente felice di vedere questa volta più scienziati a metà carriera tra i vincitori dell'Advanced Grant. Spero – conclude Leptin – che ciò incoraggi più ricercatori che si trovano in questa fase della carriera a richiedere queste sovvenzioni”. Negli ultimi anni, infatti, c'è stato un costante aumento di vincitori a metà della loro carriera, cioè tra i 12 e i 17 anni dal loro dottorato.

 

A Roma Tre finanziato il progetto che cerca acqua liquida nelle lune Giove

Per l'Università di Roma Tre si aggiudicato un finanziamento Erc il progetto Swim (Surfing Radio Waves to Detect Liquid Water in the Solar System), proposto da Elena Pettinelli, docente del Dipartimento di Matematica e Fisica. Obiettivo del progetto è cercare acqua liquida sotto la superficie ghiacciata dei satelliti Galileiani di Giove: Europa, Ganimede e Callisto. Il progetto è legato alle nuove esplorazioni spaziali che investigheranno i satelliti ghiacciati di Giove a partire dal 2031.

Il progetto Swim - che potrà contare su un finanziamento di 3,2 milioni di euro - si prefigge di costruire a Roma Tre un laboratorio unico al mondo capace di supportare le osservazioni e le misure radar che le due missioni acquisiranno, al fine di interpretare correttamente i dati e verificare profondità, estensione e caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua liquida all'interno e/o al di sotto delle croste ghiacciate dei satelliti di Giove. Il successo di questo progetto affonda le proprie radici nell'attività di ricerca di eccellenza del gruppo diretto dalla prof.ssa Pettinelli a Roma Tre che nel 2018 ha scoperto il primo corpo stabile di acqua liquida sotto la calotta polare sud di Marte, attraverso l'analisi dei dati raccolti dal radar italiano Marsis.

"Il progetto Swim permetterà di utilizzare tecniche di laboratorio innovative e di affrontare questioni aperte nel campo della fisica dei ghiacci, la cui comprensione è fondamentale non solo per la ricerca di acqua e di vita extraterrestre, ma anche per migliorare la nostra conoscenza degli effetti del cambiamento climatico sulla criosfera terrestre" commenta la prof.ssa Pettinelli.

Lo sviluppo del progetto Swim permetterà di introdurre al mondo della ricerca una intera generazione di giovani ricercatori e di studenti, che avranno una straordinaria opportunità di lavorare in un ambiente internazionale ed in un progetto di frontiera, e rappresenta il miglior epilogo dell'evento di divulgazione "Generazione Giove" che l'ateneo aveva dedicato alle nuove generazioni di studenti e ricercatori in occasione del lancio della missione Juice.

Il rettore di Roma Tre, Massimiliano Fiorucci, manifesta la soddisfazione di tutto l'Ateneo: "Il finanziamento di uno dei 12 progetti Erc italiani per quest'anno rappresenta un grande successo dell'Università Roma Tre, costituisce motivo di orgoglio e rende evidente quanto il nostro Ateneo punti sull'innovazione, sulla qualità della ricerca e sul dinamismo scientifico, tutti elementi che ci hanno permesso di essere protagonisti di importanti scoperte scientifiche". "È una notizia che ci riempie di orgoglio. Tutte le strutture amministrative di Ateneo coinvolte lavoreranno da subito per assicurare il successo del progetto sotto il profilo delle strumentazioni, delle forniture, del personale e delle infrastrutture", conclude il direttore generale dell'Ateneo, Alberto Attanasio.

All'Università di Padova 2,5 milioni per studiare le centraline energetiche delle cellule

L'Università di Padova si è aggiudicata dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) un finanziamento da 2,5 milioni di euro, che servirà a svelare i segreti dei mitocondri, le importantissime centrali energetiche'delle cellule: a guidare il progetto è Luca Scorrano, professore presso l'ateneo e ricercatore all'Istituto Veneto di Medicina Molecolare, che vince così uno dei 255 Advanced Grant assegnati oggi a ricercatori affermati e con una consolidata esperienza internazionale, per un totale di 652 milioni di euro. Per Scorrano è il secondo finanziamento Erc, dopo quello ottenuto per un altro progetto conclusosi nel 2017.

I mitocondri sono responsabili di una serie di funzioni cruciali per la cellula, tra cui il metabolismo dei nutrienti, la risposta della cellula a stimoli esterni e la gestione della morte cellulare, ma alcuni dei fattori che regolano questi processi sono ancora poco compresi. Lo studio guidato da Scorrano, chiamato Integrate, mira appunto a fornire la chiave per svelare questi misteri. Comprendere questi processi può avere importanti implicazioni per la salute umana, poiché potrebbero offrire nuove vie per la terapia e la prevenzione delle malattie neurodegenerative o legate all'invecchiamento, in cui il controllo della qualità mitocondriale è compromesso.

"Quando le proteine dei mitocondri si danneggiano, si 'appiccicano' le une alle altre e formano degli aggregati proteici, che sono tossici per i mitocondri stessi", afferma il ricercatore. "Grazie ad un approccio multidisciplinare che usa tecniche all'avanguardia per visualizzare questi aggregati, Integrate mira a gettar luce su come essi influenzino i mitocondri e le cellule. Ad esempio, scoperte preliminari fatte nel nostro laboratorio - continua Scorrano - hanno rivelato che gli aggregati proteici non sono distribuiti a caso den

All'Università di Milano 4 milioni , vincitrice con 2 progetti

Quasi 4 milioni di euro saranno assegnati dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) all'Università di Milano, che guida la classifica degli atenei italiani con due progetti vincitori di un Advanced Grant, finanziamento assegnato a ricercatori affermati e con una consolidata esperienza internazionale: ad ottenerlo sono stati Stefano Bacin, che studierà l'etica del XVIII secolo per dimostrare che i filosofi possano assumere il ruolo di 'esperti morali', e Marco Foiani, che invece cercherà di capire come le cellule tumorali riarrangiano meccanicamente i cromosomi durante la formazione delle metastasi.

Il progetto di Bacin, chiamato 18Ethics e finanziato con quasi 1,5 milioni di euro, metterà a confronto le diverse teorie settecentesche sui doveri che ciascuno ha verso sé stesso e verso gli altri. "18Ethics intende far emergere con quali metodi e strumenti le teorie morali del XVIII secolo, nel corso di un dibattito intenso, abbiano mostrato in che modo e fino a che punto i filosofi possano assumersi il ruolo di esperti di questioni morali", dice Bacin. "Le discussioni di etica di quel periodo verranno analizzate, perciò, come una serie di tentativi di rispondere a problemi morali difficili - aggiunge il professore - e di superare il disaccordo su tali questioni".

Quasi 2,5 milioni di euro saranno invece assegnati alla ricerca 'Topomech' di Foiani, che verrà condotta all'Università di Milano, a cui va il finanziamento principale di oltre 2,1 milioni di euro, e all'Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare di Milano. "Le cellule ed i tessuti sono continuamente esposti a stress meccanico, e queste forze possono generare compressione e allungamento cellulare, ad esempio durante lo sviluppo e quando le cellule migrano, ma anche in condizioni patologiche nei tumori solidi e in certe patologie neurodegenerative", evidenzia Foiani. "Tuttavia, il nucleo delle cellule riesce ad adattarsi allo stress meccanico - conclude il docente - grazie a sofisticati processi cellulari".

Dalla Ue 2,3 milioni a Milano-Bicocca per mappare i buchi neri

L’Università Milano-Bicocca si è aggiudicata un finanziamento da 2,3 milioni di euro dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) per mappare i buchi neri più grandi dell’universo: il progetto è guidato da Alberto Sesana, professore dell’Ateneo, uno dei 255 ricercatori che ha vinto un Advanced Grant, un finanziamento assegnato a ricercatori affermati e con una consolidata esperienza internazionale. Questo progetto va dunque ad aggiungersi agli altri 17 dell’Università Milano-Bicocca che si sono aggiudicati un finanziamento europeo a partire dal 2014.

Lo studio si baserà sull’osservazione delle pulsar, stelle che ruotano a velocità elevatissime, tra 100 e 1.000 rotazioni al secondo, emettendo fasci di radiazione. Se questi fasci intercettano la Terra, vengono rilevati dai radiotelescopi sotto forma di impulsi estremamente regolari. “Questi corpi celesti sono eccellenti ‘orologi galattici’, che consentono di misurare onde gravitazionali a bassissima frequenza”, afferma Sesana. “Confrontando i ticchettii di questi orologi, siamo in grado di stabilire se lo spazio tra noi e le stelle osservate si sta dilatando o contraendo. Possiamo quindi usare l'incredibile regolarità dei segnali delle pulsar – aggiunge il ricercatore – per cercare minuscoli cambiamenti causati dal passaggio di onde gravitazionali provenienti dall’universo lontano”.

Recentemente, infatti, diverse collaborazioni scientifiche internazionali hanno evidenziato la presenza di un segnale compatibile con un’onda gravitazionale a bassissima frequenza, che potrebbe provenire da una popolazione di buchi neri supermassicci. Il progetto aiuterà, dunque, a stabilire l’origine di questo segnale. Questa onda gravitazionale potrebbe però provenire anche dall’universo primordiale: “In tal caso, sarebbe di gran lunga il segnale più vicino al Big Bang mai osservato – conclude Sesana – e ci consentirebbe di avvicinarci come mai prima alle origini del cosmo”.

All'Università di Bologna 3 milioni di euro per creare nuove molecole con la luce

Circa 3 milioni di euro sono stati assegnati dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) all'Università di Bologna, per mettere a punto nuove molecole usando la luce come 'direttrice d'orchestra' delle reazioni chimiche: il finanziamento fa parte degli Advanced Grants, assegnati a ricercatori affermati e con una consolidata esperienza internazionale, ed è stato vinto da Paolo Melchiorre, ricercatore e professore dell'Ateneo, che si è già aggiudicato altri tre finanziamenti Erc negli scorsi anni. Melchiorre è uno dei 255 vincitori, di cui 22 italiani, annunciati oggi per un totale di 652 milioni di euro.

"La peculiarità di questo progetto è l'introduzione della luce, e quindi della fotochimica, come elemento per accelerare le reazioni chimiche, utilizzando gli enzimi come veri e propri catalizzatori biologici capaci di orchestrare reazioni con precisione ed efficienza sorprendenti", afferma Melchiorre. "Attraverso l'illuminazione con radiazione visibile, infatti, gli enzimi sono stimolati ad un livello di energia superiore - spiega il ricercatore - aprendo la strada a nuove reazioni e ad una vasta gamma di opportunità".

A potenziare ulteriormente queste capacità si aggiunge un altro ingrediente del progetto: un processo di ingegnerizzazione per sottoporre gli enzimi a una sorta di 'addestramento', che li rende più adatti ed efficienti nel compiere specifiche reazioni promosse dalla luce. "L'utilizzo della luce permetterà di programmare meccanismi completamente nuovi all'interno degli enzimi: questo non solo amplia il loro spettro di utilizzo, ma introduce anche la possibilità di sviluppare vie di sintesi innovative - commenta Melchiorre - ad esempio per la creazione di nuovi farmaci".

Al Politecnico finanziato un progetto sui materiali smart del futuro

Il Politecnico di Milano si aggiudica uno dei 255 finanziamenti assegnati oggi dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc), per un totale di 652 milioni di euro, grazie ad un progetto per sviluppare i materiali smart del futuro, capaci di scambiarsi informazioni, imparare e adattarsi. Lo studio vincitore dell'Advanced Grant, finanziamento europeo assegnato a ricercatori affermati e con una consolidata esperienza internazionale, è guidato da Alberto Corigliano, professore dell'Ateneo, che guadagna un posto tra i 22 italiani premiati.

La sfida del progetto, chiamato Immense, prende spunto dall'osservazione degli stormi di uccelli, degli sciami di insetti e delle foreste: gli elementi di questi complessi sistemi biologici, infatti, possiedono l'abilità di ricevere e scambiare segnali per adattarsi alle condizioni ambientali e per imparare a migliorare le loro prestazioni anche senza un controllo centralizzato. Corigliano punta a trasferire queste capacità anche in materiali e strutture, aprendo la strada ad una serie di applicazioni: dai materiali con capacità di autodiagnosi e riparazione ai sistemi per nuove modalità di monitoraggio e controllo di strutture ed infrastrutture civili ed industriali, fino a micro-robot e micro-veicoli autonomi.

Corigliano e il suo gruppo di ricerca sfrutteranno la meccanica dei solidi, le interazioni con i fluidi e altri fenomeni che avvengono a piccola e grande scala, insieme a schiere di oscillatori accoppiati con innovativi dispositivi che permettano la classificazione ed il riconoscimento di segnali. Il progetto, che durerà cinque anni, prevede anche la realizzazione di prototipi dimostrativi per eseguire esperimenti che mostrino il comportamento di materiali e strutture senzienti.

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