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L'Italia dei chip pronta a crescere, con 800 milioni

L'Italia dei chip pronta a crescere, con 800 milioni

Dal Cdm, Pnrr, credito d'imposta e Fondo investimenti in ricerca

10 agosto 2023, 11:34

Enrica Battifoglia

ANSACheck

L 'Italia si prepara alla sfida dei semiconduttori (fonte: Pxfuel) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'Italia si prepara alla sfida dei semiconduttori (fonte: Pxfuel) - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'Italia si prepara alla sfida dei semiconduttori (fonte: Pxfuel) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Oltre 100 milioni di finanziamenti soprattutto dal Consiglio dei ministri e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, più gli oltre 600 previsti nel decreto omnibus attraverso il Fondo per gli Investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica, ai quali si aggiunge il credito d'imposta: così l'Italia si prepara ad affrontare la sfida dei semiconduttori, affinando le sue competenze in vista dell'approvazione del Chips Act, la legge che l'Unione Europea si prepara ad approvare per inserirsi da protagonista in uno dei settori strategici più importanti per lo sviluppo tecnologico. E' uno scenario complesso, che abbraccia anche il confronto in corso fra il governo italiano e la multinazionale Intel per un grande investimento nel nostro Paese destinato alla produzione di chip.

L'obiettivo è "preparare competenze in aree specifiche, a partire da punti di forza che esistono", ha detto all'ANSA Alessandro Aresu, capo del segreteria tecnica del ministero per l'Università e la Ricerca, riferendosi ai provvedimenti approvati lo scorso 7 agosto, con i 30 milioni stanziati dal Consiglio dei ministri, più il credito d'imposta e gli investimenti per oltre 600 milioni previsti nel decreto omnibus. A queste cifre si aggiungono i 50 milioni stanziati per ricerca e sviluppo dei semiconduttori a livello nazionale dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha detto Vittorio Privitera, direttore dell'Istituto per la microelettronica e microsistemi del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ci sono poi anche i 40 milioni del progetto Beyond Nano, che riguardano soltanto l'ecosistema della ricerca di Catania, stanziati da Regione Sicilia, Cnr e Mur, più i 10 che, sempre a Catania, provengono dall'iniziativa europeo Ipcei 2, relativa ai più importanti progetti di interesse europeo. Ancora il decreto omnibus prevede l'istituzione di un Comitato tecnico per la microelettronica.

Sono finanziamenti grazie ai quali la ricerca e la tecnologia italiane relative ai semiconduttori si preparano al Chips Act, il provvedimento europeo il cui iter sta procedendo velocemente, ha detto Aresu, "con la possibile approvazione a breve, in alcune settimane". La ricerca italiana si prepara a partecipare ai futuri bandi in questo campo, i cui temi potranno spaziare dal trasferimento tecnologico ai chip quantistici. Auto elettriche e dispositivi al servizio della transizione ecologica sono fra i principali ambiti di applicazione dei chip allo studio in Italia, dove si lavora anche a semiconduttori basati su materiali compositi, come carburo di silicio e nitruro di gallio.
"Si tratta - ha aggiunto Aresu - di mettere a punto competenze in aree specifiche, a partire da punti di forza che esistono". Fra questi c'è l'ecosistema della ricerca di Catania voluto dal Pnrr e nato grazie alla collaborazione di Cnr, università e aziende private, come STMicroeletronics e Lpe-Asm. E' un hub della ricerca che fa da ponte verso lo sviluppo industriale, puntando allo sviluppo di nuove tecnologie e delle relative infrastutture. Fra queste una delle rare camere pulite presenti in Italia.

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