Aperta la strada alla realizzazione dei computer che funzionano imitando le dinamiche che regolano gli ecosistemi e che sono, per esempio, alla base di meccanismi complessi come quelli alla base della biodiversità. Eco-computing è il nome do questo nuovo approccio, potenzialmente rivoluzionario, per il futuro della computazione e dell'Intelligenza Artificiale. A proporlo, in un articolo pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science, è un gruppo di ricercatori giapponesi guidato da Masayuki Ushio, dell'Università di Kyoto.
Tutti gli esseri viventi all'interno di un ecosistema sono in relazione più o meno diretta con altri viventi, per esempio gli animali predatori sono in relazione con le loro prede. Sono relazioni, osservano i ricercatori, che possono essere immaginate come reti informatiche. Quegli stessi schemi di relazioni, ossevano i ricercatori giapponesi, possono essere utilizzati in modo efficiente per elaborare informazioni, in un nuovo approccio informatico ispirato alla natura che hanno chiamato 'Ecological Reservoir Computing' o Erc.
Sono due gli esperimenti che hanno aperto la via a questo nuovo approccio al calcolo ed entrambi si basano sulla dinamica del mini ecosistema che regola la popolazione dei microrganismi unicellulari chiamati Tetrahymena thermophila. Il sistema così costruito è stato in grado di elaborare informazioni in tempo reale come farebbe un computer, tanto che, "il nostro nuovo metodo di calcolo potrebbe portare all'invenzione di nuovi tipi di computer", osserva Ushio, che attualmente lavora nella Hong Kong University of Science and Technology. "I nostri risultati - aggiunge - suggeriscono inoltre che potrebbe esserci un legame tra l'elevata biodiversità e l'elevata potenza computazionale".
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