Sono stati consegnati al Cern di Ginevra i magneti destinati a rendere ancora piu' potente l'acceleratore piu' grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc), con il progetto High-Luminosity Lhc (Hl-Lhc) previsto per il 2029. Lo rende noto l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che contribuisce al potenziamento della macchina attraverso il Laboratorio di Acceleratori e Superconduttivita' Applicata (Lasa). Quest'ultimo e' infatti impegnato nello sviluppo e nella realizzazione dei nuovi magneti, chiamati 'magneti correttori di alto ordine' (Hocm).
I test eseguiti presso il laboratorio dell'Infn hanno accertato la conformita' di tutti i prototipi alle specifiche richieste relative al campo magnetico generato e alla capacita' di raffreddamento, dando cosi' il via alle produzioni in serie dei 54 Hocm, affidata all'azienda italiana Saes Rial Vacuum (Srv).
I nuovi magneti, dei quali esistono cinque tipi, sono i primi apparati della futura macchina a concludere la produzione di serie. Permetteranno di accrescere le prestazioni dell'acceleratore perche' il loro compito e' garantire le correzioni del campo magnetico necessarie per il funzionamento dei magneti che controllano la focalizzazione e la separazione dei fasci di particelle (protoni) prima e dopo le collisioni, in corrispondenza degli esperimenti Atlas e Cms.
"Il completamento con successo del progetto Hocm e' un risultato significativo per High-Luminosity Lhc e non sarebbe stato possibile senza la stretta collaborazione tra mondo scientifico e industria", sottolinea Lucio Rossi, gia' responsabile di Hl-Lhc e oggi coordinatore del Comitato Acceleratori dell'Infn. "Questo progetto - prosegue- e' stato, infatti, frutto di un intenso e coordinato lavoro tra Infn, Cern e i partner industriali, e il successo della consegna nei tempi di tutti i 54 magneti e' una testimonianza della dedizione e dell'esperienza di tutte le persone coinvolte".
Soddisfatto anche Paolo Manini, responsabile per Saes del contratto per gli Hocm: "i team di Saes RIAL Vacuum e di Saes Getters hanno lavorato a stretto contatto con Infn e Cern per costruire e assemblare gli Hocm, assicurandosi che fossero conformi alle specifiche e agli standard di qualita' richiesti". Si dice "impaziente di vedere realizzato il progetto Hl-Lhc e i molti altri importanti sviluppi che portera' nel campo della fisica degli acceleratori" Marco Statera, ricercatore della sezione di Milano dell'Infn e coordinatore del progetto Hocm. Per Oliver Brunig, responsabile del progetto Hl-Lhc, "e' particolarmente degno di nota il fatto che la produzione di tutti i 54 magneti sia stata completata entro i tempi previsti, siamo grati a tutti coloro che hanno contribuito a questa impresa".
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