Osservato il primo passo nel processo che trasforma una cellula sana in una cellula della forma più comune del tumore del polmone, l’adenocarcinoma polmonare. Pubblicato sulla rivista Nature e guidato dall’Anderson Cancer Center dell’Università del Texas, il risultato promette di essere molto utile per la diagnosi precoce.
E' stato infatti stilato un atlante che contiene circa 250.000 tipi diversi di cellule del polmone e che potrebbe portare a nuove strategie per intercettare la malattia nelle fasi iniziali.
I ricercatori hanno scoperto che invece di riparare le lesioni, per esempio quelle causate dal fumo, a volte le cellule rimangono bloccate in una sorta di limbo intermedio e, alla fine, imboccano il percorso che le porta a diventare cellule cancerose. Le cellule che rivestono i polmoni, chiamate cellule alveolari, sono cruciali per lo scambio di ossigeno e anidride carbonica e si dividono in due tipologie: la prime sono quelle più comuni e lavorano proprio allo scambio di gas, mentre le seconde forniscono supporto e, in caso di danno, si trasformano e si sostituiscono alle prime. I ricercatori guidati da Humam Kadara e Linghua Wang hanno però scoperto che questo processo di transizione può essere ‘dirottato’, portando ad un destino diverso.
“Il gran numero di cellule che abbiamo studiato, abbinato a nuove tecnologie, ci ha permesso di identificare due destini distinti per queste cellule”, spiega Kadara: “Condividono uno stato intermedio comune ma, mentre un percorso porta a cellule normali, l’altro progredisce verso i tumori”. Gli autori dello studio hanno anche scoperto che queste cellule intermedie, anche nel tessuto sano, accumulano mutazioni in un gene chiamato Kras, noto per essere implicato nella formazione dei tumori. “Il nostro studio fornisce prove inequivocabili - conclude Kadara - del fatto che le cellule tumorali derivano effettivamente da queste cellule intermedie”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA