Scattano le verifiche nel Riminese
su centri privati per l'infanzia con alte concentrazioni di
bimbi non vaccinati, considerati insomma una sorta di
alternativa per aggirare l'obbligo della legge Lorenzin. La
notizia, riportata dal Resto del Carlino di Rimini, è confermata
all'ANSA da Mattia Morolli, assessore all'Istruzione della città
romagnola.
"Sono diverse - spiega Morolli - le segnalazioni arrivate da
tutto il territorio provinciale al Comune, alla Asl e al
Provveditorato". La particolarità, aggiunge, è che oltre alle
famiglie "pro-vax" e ad altre strutture private a denunciare
siano stati anche genitori "no-vax". "Nel loro caso la
preoccupazione è per la validità delle attività didattiche
svolte in queste strutture", afferma. "Ora inizieranno le
verifiche - precisa Morolli -, concentrate sull'obbligo
vaccinale nel rispetto del regolamento nazionale e regionale
basato sulla legge Lorenzin". Nel mirino ci sono centri gestiti
da privati che svolgono diverse attività, da quelle sportive
all'insegnamento delle lingue straniere.
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