Una dieta molto stretta può avere effetti positivi, non solo sulla perdita di peso, ma anche sull'infiammazione delle gengive. A far luce su un effetto secondario e poco noto dei regimi alimentari a restrizione calorica sono i risultati di una revisione di studi clinici condotta da un team di ricercatori italiani del King's College di Londra, in collaborazione con le università di Los Angeles, Liverpool e Barcellona.
Da alcuni anni si indaga sull'effetto che l'alimentazione può avere sulla parodontite. Sappiamo che l'obesità è legata a un maggior rischio di parodontite, ovvero un'infiammazione cronica dei tessuti parodontali che supportano i denti. Questa revisione sistematica ha permesso di indagare sull'effetto di regimi alimentari molto ferrei sulla salute delle gengive.
Per la realizzazione del lavoro, primo di questo genere e appena pubblicato sulla rivista scientifica Clinical Oral Investigations, sono stati inizialmente vagliati 4.980 articoli ed infine, inclusi un totale di 6 articoli, di cui 4 condotti su animali e 2 sull'uomo. Negli studi umani sono state testate una dieta che prevedeva l'assunzione di un massimo di 1.300 calorie al giorno per 4 settimane associate ad attività fisica, ed un'altra che consisteva in un minimo di 300 ad un massimo di 500 calorie al giorno per 4-10 giorni.
"I risultati - spiega Luigi Nibali, professore ordinario e direttore di Parodontologia al King's College di Londra e membro della Società Italiana di parodontologia e implantologia (SIdP) - mostrano che in effetti c'è un'associazione tra regimi a restrizione calorica e miglioramento dell'infiammazione gengivale, con una riduzione della progressione della malattia ed una migliore risposta al trattamento della parodontite, condizione che, se non trattata, porta alla perdita dei denti.
"Questa revisione - precisa Giuseppe Mainas, dottorando di ricerca al King's College e primo autore dell'articolo - evidenzia che la restrizione calorica, rispetto alla dieta normale, è associata a una riduzione dell'infiammazione locale e sistemica correlata alla parodontite, ed inoltre, ad un miglioramento dei parametri clinici. Ciò è probabilmente legato alla riduzione dello stress ossidativo e della glicemia dovuti alla restrizione calorica. Inoltre, sembra che abbia un effetto benefico sulla riparazione del DNA. Naturalmente, da sola non basta a far guarire le gengive, ma dovrebbe essere presa in considerazione in associazione alla terapia parodontale non chirurgica in abbinamento al miglioramento degli stili di vita".
"Tuttavia - concludono gli autori - i risultati vanno interpretati con cautela poiché mancano studi clinici metodologicamente robusti, che possano portare a conclusioni basate su evidenze più solide. Gli studi attualmente disponibili, infatti, sono eterogenei e limitati, oltre che per lo più condotti su modello animale. Di conseguenza, c’è necessita di più dati clinici sugli uomini Per poter affermare con certezza che la modulazione restrittiva della dieta porti ad un benefico aggiuntivo a quello della terapia non chirurgica sopra e sottogengivale di decontaminazione del biofilm".
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