In Italia, oltre 7 milioni di persone
soffrono di emicrania, 12 milioni soffrono di disturbi del sonno
e sono oltre 1,2 milioni le persone affette da demenza, di cui
720 mila da malattia di Alzheimer; 800 mila sono i pazienti con
conseguenze invalidanti dell'Ictus, patologia che ogni anno fa
registrare 180 mila nuovi casi, e 400 mila coloro che sono
colpiti da malattia di Parkinson. Sono alcuni dei numeri che
danno una misura dell'impatto che hanno in Italia le malattie
che colpiscono il cervello. Ad aggravare il quadro si aggiungono
quelli che in genere vengono classificati come disturbi mentali:
sono state poco meno di un milione le persone assistite dai
servizi specialistici nel corso del 2020. I dati sono stati
rimarcati in occasione della presentazione della Strategia
Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031, elaborata dalla
Società Italiana di Neurologia e presentata oggi alla Camera dei
Deputati.
"La distinzione tra "salute mentale" e "salute del
cervello", così come tra malattie neurologiche e malattie
psichiatriche, in realtà, scientificamente non regge", spiega
Matilde Leonardi, membro del consiglio direttivo della Società
Italiana di Neurologia e neurologa alla Fondazione IRCCS Besta
dove dirige il Centro Collaboratore Oms. Per questo nella
strategia, "il cervello viene considerato come un unico sistema
complesso in relazione con l'ambiente fisico e sociale, dove le
due componenti operano insieme e si influenzano reciprocamente",
aggiunge l'esperta che sottolinea che "salute del cervello non
vuole dire quindi assenza di malattia, ma implica avere stili di
vita sani, fare attività fisica, avere una alimentazione sana,
astenersi da alcol e fumo, evitare o controllare lo stress,
prevenire problemi di salute, restare attivi da un punto di
vista cognitivo, avere relazioni sociali. E questo si applica a
qualunque persona, con o senza patologia", conclude.
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