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Sindromi simil-influenzali in aumento, +25% in una settimana

Sindromi simil-influenzali in aumento, +25% in una settimana

Palamara (Iss): 'Prudenza quando si incontrano persone fragili'

ROMA, 22 dicembre 2023, 15:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La stagione influenzale ha subito un'accelerazione, nell'ultima settimana 883 mila italiani sono stati messi a letto da virus respiratori, il 25% in più rispetto alla scorsa settimana, quando erano stati 702 mila. Tra i virus, cresce il ruolo di quelli influenzali che oggi sono responsabili del 22% delle infezioni. Sono i dati salienti dei bollettini della sorveglianza RespiVirNet pubblicati oggi.
    "Era previsto che nei mesi invernali la circolazione di SarsCoV2 così come dei virus respiratori in generale sarebbe aumentata", commenta Anna Teresa Palamara, a capo del dipartimento Malattie Infettive dell'Iss. "Questo conferma l'importanza della vaccinazione di anziani, persone con malattie croniche o comunque fragili, i più esposti a conseguenze gravi di malattia. Raccomandiamo prudenza quando si incontrano persone anziane o con fragilità nei luoghi chiusi. Chi ha sintomi respiratori, come raffreddore e tosse, è opportuno non esponga gli altri al contagio", conclude Palamara.
    Nella settimana dall'11 al 17 dicembre l'incidenze delle sindromi simil-influenzali si attesa a 15 casi ogni 1.000 abitanti, rispetto all'11,94 della scorsa settimana. Sono i bambini i più colpiti: nella fascia di età compresa tra 0 e 4 anni l'incidenza è pari a 38,04 casi per 1.000. Nella fascia 5-14 anni l'incidenza è pari a 15,97 casi ogni 1.000, in quella 15-64 anni è 14,92, mentre negli over-65 anni è 8,74 casi per 1.000.
    Tra le Regioni, l'incidenza più alta, con 31,56 casi ogni 1.000 abitanti, si registra in Campania. Incidenza elevata anche in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Marche.
    Tra i virus, cresce l'impatto di quelli influenzali, che rappresentano il 22% del totale dei campioni analizzati dai laboratori afferenti alla rete RespiVirNet. Il 12,5% è risultato positivo per SarsCoV2, l'8,5% al virus respiratorio sinciziale.
   
   

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