La Regione Umbria ha definito un
protocollo con una serie di prescrizioni per l'esecuzione dei
test sierologici nei laboratori privati.
In base al documento che delinea l'attività delle strutture
private, il test per rilevare la positività al virus - spiega un
comunicato dell'ente - dovrà essere eseguito previa prescrizione
di un medico e l'esecuzione dell'esame deve avvenire nel
rispetto di rigidi protocolli di sicurezza e protezione,
definiti dal laboratorio, per evitare la diffusione del
contagio.
Inoltre, deve essere raccolto il consenso informato del
soggetto all'esecuzione del test e alla trasmissione dei
risultati ai Servizi dell'azienda sanitaria locale ai fini del
controllo epidemiologico e di sanità pubblica.
L'informazione al soggetto al quale viene effettuato l'esame
deve specificare le caratteristiche del test e le finalità,
nonché i limiti e il significato dei risultati dell'esame e la
necessità di isolamento in caso di test positivo.
In caso di positività (sia per IgM, che per IgG, che per
IgM+IgG), si deve invitare il soggetto a rientrare al proprio
domicilio e quindi a mantenere l'isolamento, anche dai propri
familiari, mentre il laboratorio che ha eseguito il test
sierologico deve immediatamente segnalare il caso positivo al
Servizio di igiene e sanità pubblica competente per i
provvedimenti del caso; la tracciabilità della prestazione deve
essere garantita anche per i test sierologici rapidi in
immuno-cromatografia. Inoltre è richiesto un referto firmato,
contenente le specifiche del test utilizzato.
L'esito dell'esame, sia positivo che negativo, deve essere
comunicato all'azienda sanitaria tramite inserimento nei sistemi
informatici regionali di biosorveglianza.
Il documento prevede la costituzione di un Comitato per il
controllo e monitoraggio dell'attuazione di tutte le
disposizioni e dei risultati dei dati elaborati dal sistema di
sorveglianza, inoltre sarà soggetto a rivalutazione in relazione
all'evoluzione degli scenari epidemiologici e delle conoscenze
scientifiche e in base all'esito del monitoraggio previsto dal
Decreto del ministero della Salute del 30.4.2020 "Emergenza
COVID-19: attività di monitoraggio del rischio sanitario
connesse al passaggio dalla Fase 1 alla Fase 2".
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