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In Spagna indagini su maxi-frodi della 'mafia del diesel'

In Spagna indagini su maxi-frodi della 'mafia del diesel'

Media, prodotti illegali venduti a 40 centesimi al litro in meno

MADRID, 14 ottobre 2024, 12:50

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Le autorità spagnole indagano su numerosi casi di possibile frode commessi da soggetti attivi nell'ambito del commercio di carburanti, un fenomeno che impatta sul fisco con un buco da 1,9 miliardi di euro annui: è quanto svelato dalla radio Cadena Ser, che ha definito queste attività illecite come frutto di una vera e propria "mafia del diesel".
    Sulla questione sono attivi sia l'Ufficio anti-frode dell'Agenzia Tributaria sia il garante della concorrenza.
    Il proliferare di affari illeciti attorno al commercio di carburanti, in particolare diesel, sarebbe iniziato nel 2022, per poi aumentare progressivamente sia nel 2023 sia quest'anno, secondo le indagini sinora svolte. Il core di questo business consiste nell'immettere sul mercato spagnolo prodotti con costi inferiori a quelli ufficiali, venduti poi a decine di distributori attraverso "operatori fantasmi", ovvero società che spariscono di scena pochi mesi dopo aver iniziato le proprie attività, in modo da poter truffare il fisco al momento del pagamento di Iva e altre imposte. Inizialmente, i carburanti provenivano principalmente mercati sotto sanzioni, come quelli di Siria, Iran e Russia, ma venivano fatti passare come importazioni da altri Paesi, ad esempio Turchia e Marocco. Ma le truffe hanno iniziato poi a riguardare anche altri aspetti, come i componenti "bio" che, per legge, devono essere contenuti nelle miscele ma spesso non sono presenti nel carburante introdotto illegalmente.
    Il risultato, conclude la Ser, è che ci possono essere distributori di benzina con prezzi del diesel anche di 40-60 centesimi al litro inferiori a quelli dettati dal mercato regolare. In certi casi i gestori sembrano ignari di aver acquistato prodotti non legali, mentre in altri no: le autorità sono al lavoro per cercare di individuare chi sta commettendo irregolarità, preoccupate anche dai seri problemi di concorrenza sleale denunciati da diversi benzinai, alcuni dei quali costretti a chiudere per tale motivo.
   

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