Il Toyota Museum di Tokyo si appresta a rendere omaggio alle guidatrici nipponiche con un'esposizione temporanea che avrà come tema un secolo di auto in rosa. Al centro della rassegna "Le auto giapponesi e le donne negli ultimi 100 anni", in programma dal prossimo 9 settembre al 13 gennaio 2025, ci saranno nove esemplari di macchine che hanno fatto parte della storia della mobilità di milioni di famiglie del Paese del Sol Levante.
Si tratta di modelli storici, di youngtimer destinate a diventare da collezione e di macchine lanciate da poco sul mercato, progettate con l'apporto fondamentale di ingegneri donna. Nel lotto da citare, innanzitutto, la Datsun 16 del 1937, la Mazda Demio del 2014 e la Lexus UX250h del 2021.
L'elenco dei modelli esposti include anche una Isuzu Hillman Minx del 1960, una Datsun Fairlady 1200 del 1961, una Datsun Bluebird 1200 Fancy Deluxe del 1963, una Daihatsu Mira del 1982, una Suzuki Alto Asami Special del 1985 e una Toyota WiLL Vi del 2000.
Ricordando come la prima patente a una donna sia stata rilasciata in Giappone nel 1910 e come le prime pilota rosa siano apparse in pista negli Anni '50, la rassegna allestita al secondo piano della galleria culturale del Museo ripercorre l'affermazione della guida femminile di pari passo con lo sviluppo tecnologico della produzione nazionale di autovetture e con la comparsa nel tempo di allestimenti e di vetture pensate espressamente per soddisfare le esigenze di mobilità delle donne. Sino ad arrivare, appunto, ai modelli più recenti, progettati con l'apporto fondamentali della "vision" femminie.
"In un momento in cui le soluzioni di mobilità stanno subendo importanti trasformazioni - sottolineano dal Toyota Automobile Museum -, le case automobilistiche devono raccogliere approfondimenti da persone diverse e continuare a produrre con passione auto attraenti. Nell'esplorare la diversità, abbiamo scelto di concentrarci sul rapporto tra auto e donne, un tema che tende a essere trascurato ed è quindi probabile che produca nuove scoperte. La nostra speranza è che la mostra aiuti i visitatori a immaginare una relazione più sinergica tra persone e auto, in un mondo diverso".
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