"Le nuove norme del Codice della
Strada devono tenere insieme due esigenze molto pressanti: da
una parte aggiornare il Codice in modo che fornisca ai cittadini
tutti gli strumenti utili a salvaguardarne la sicurezza;
dall'altra, fornire alle istituzioni competenti nella gestione
della viabilità un quadro normativo di riferimento aggiornato e
più chiaro. Obiettivi che l'Upi condivide pienamente,
considerato che le Province gestiscono oltre 100 mila chilometri
di viabilità su cui insistono più di 30 mila ponti e viadotti,
anche alla luce dei dati di incidentalità stradale forniti
dall'Istat, che evidenziano una vera e propria emergenza
nazionale". Lo ha detto il rappresentante dell'Upi Andrea
Massari, presidente della Provincia di Parma, intervenendo in
audizione in Commissione Trasporti al Senato sul disegno di
legge di modifica del Codice stradale.
"Proprio per questo però chiediamo la massima attenzione alle
misure relative ai dispositivi automatici di controllo e ai
tutor che - ha sottolineato Massari - in una condizione di
carenza grave del personale di polizia locale sono l'unico
strumento efficace per garantire più sicurezza sulle strade e
ridurre il livello di incidentalità. Occorre chiarezza per
consentirne il pieno utilizzo agli enti locali o si sferrerà un
colpo gravissimo alla sicurezza stradale".
"Come Upi - ha riferito ancora il rappresentante delle
Province - chiediamo che tra i principi e criteri direttivi
della delega, sia esplicitamente previsto la conferma delle
competenze che gli enti locali esercitano non solo in materia di
viabilità ma anche in materia di polizia stradale, altrimenti si
rischia di introdurre confusione e poca chiarezza nel quadro
normativo".
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