Il tetto di un capannone grande come due campi da calcio che va in fiamme nel giro di pochi secondi, una enorme colonna di fumo che si alza sopra la citta di Bolzano e i vigili del fuoco che salvano la produzione del leader mondiale della colonne di ricarica per auto elettriche, tagliando nel tetto un lungo solco largo un metro: è quanto è accaduto questa mattina nella sede dell'Alpitronic nel capoluogo altoatesino, che si presterebbe come trama per un film d'azione.
"L'allarme è stato lanciato verso le 9.20 e si parlava di un appartamento in fiamme, ma quando in viale Druso, recandoci sul luogo, abbiamo visto un enorme colonna di fumo abbiamo capito che non si trattava solo di un appartamento e abbiamo allertato tutte le forze disponibili", ha raccontato Christian Auer, ispettore antincendi capo del corpo permanente dei vigili del fuoco di Bolzano. Nel giro di pochi minuti un centinaio di pompieri, professionali e volontari di tutta la zona si recano sul posto. La struttura era ormai totalmente avvolta dalle fiamme. Si tratta di un vecchio magazzino per lo stoccaggio di mele, che Alpitronic stava ristrutturando. Il capannone è vuoto proprio a causa dei lavori, ma solo pochi metri più in là si trovano gli uffici, i laboratori per lo sviluppo e il reparto di produzione. L'intervento di un centinaio di pompieri è stato reso particolarmente difficile dalla presenza di alcune grandi bombole gpl utilizzate sul tetto per i lavori. Secondo il racconto degli operai impegnati sul tetto l'incendio non è partito dal punto in cui stavano operando, ma alcune decine di metri più in là.
"L'operatività di Alpitronic non è stata influenzata dall'incendio", ha comunicato, visibilmente sollevato, l'ad Philipp Senoner. "I danni hanno interessato una parte del magazzino dell'ex cooperativa agricola 'Laurin', in cui erano in corso alcuni lavori di manutenzione e non ancora in utilizzo". I dipendenti degli uffici adiacenti sono al sicuro e lavorano temporaneamente da casa. "Attualmente - conclude Senoner - non è possibile fare dichiarazioni sulla causa dell'incendio o sull'entità dei danni". La struttura interessata dal rogo ora è a rischio crollo e sarà abbattuta dai vigili del fuoco con delle ruspe. Sul luogo si trovano anche gli esperti per risalire alle esatte cause del rogo.
Non solo l'intervento dei pompieri, anche la stessa storia dell'Alpitronic si presterebbe per un film: una start up che in 15 anni diventa leader mondiale per lo sviluppo e la produzione delle colonnine di ricarica per le auto elettriche, fatturando nel 2023 quasi un miliardo di euro. La start up è stata fondata nel 2009 da quattro ingegneri, Andreas Oberrauch, Alessandro Ciceri, Sigrid Zanon e Philipp Senoner. Nel 2010 ha depositato il primo brevetto per un inverter a commutazione risonante che ha messo Alpitronic subito in contatto con l'industria aerospaziale. Nello stesso anno è partito il primo progetto di sviluppo con la Bmw. Nel 2015 l'azienda, in forte crescita ed espansione, si è spostata dal Noi Techpark di Bolzano ai Piani, negli ex magazzini, interessati ora dal rogo. Negli ultimi anni Alpitronic è diventato apripista per i cosiddetti 'hypercharger' per la ricarica veloce. Con la crescita esponenziale presto è nata la necessità dell'apertura di nuove sedi a Monaco di Baviera, Bergamo e Bologna, avvenute nel 2023. Quest'anno Alpitronic ha iniziato l'espansione globale con filiali a Charlotte negli Usa e Milton-Keynes nel Regno Unito. Da tempo si sta cercando il sito adatto per la nuova, più ampia sede centrale. A Terlano, alle porte di Bolzano, il progetto ha però trovato resistenze a livello comunale.
"L'intervento dei vigili del fuoco ha funzionato alla perfezione e adesso la situazione è sotto controllo. È importante che non ci sia stato rischio per le persone e che non ci siano stati feriti. Anche per quanto riguarda l'inquinamento dell'aria, non sono state interessate sostanze pericolose", ha precisato il governatore Arno Kompatscher.
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