La "mobilità del futuro" è già
qui, e se non si affrontano le criticità che compromettono lo
sviluppo del sistema della circolazione delle persone e delle
cose sul territorio, ogni possibile evoluzione positiva offerta
dalla tecnologia e dal progresso non potrà trovare attuazione.
E' quanto emerge dal convegno organizzato a Campobasso
dall'Automobile Club Molise dal titolo "La Mobilità del Futuro",
che ha coinvolto istituzioni nazionali e locali, Forze
dell'Ordine e i principali interlocutori del settore della
mobilità, coordinato dal direttore dell'ACI Molise, Francesco
Meleca, e moderato dal direttore responsabile de L'Automobile,
David Giudici.
"Progresso, sicurezza e infrastrutture sono i tre cardini della
mobilità del futuro - dichiara Riccardo Tesone, presidente
dell'AC Molise - e il fatto che il 90% degli incidenti siano
ancora imputabili a disattenzione ed errori da parte dei
conducenti o degli altri utenti della strada dimostra quanto sia
importante l'apporto della tecnologia per una mobilità sicura e
sostenibile. Servono però infrastrutture adeguate per sfruttare
appieno le potenzialità dei sistemi più avanzati per la
sicurezza dei veicoli e delle strade".
"Il futuro è davanti a noi - afferma Francesco Roberti,
presidente della Regione Molise, indicando la platea di 200
studenti delle scuole intervenuti al teatro Savoia - perché i
giovani sono gli attori principali della mobilità del futuro.
Non solo perché rappresentano gli automobilisti di domani, ma
perché già oggi si muovono a piedi, in bici, in scooter o
monopattino sulle strade e sono chiamati al rispetto delle
regole".
"L'evoluzione della mobilità è già in atto con una transizione
energetica e digitale - evidenzia Vito Mauro, membro
dell'Osservatorio Tecnico di supporto per le Smart Road del MIT
- di cui vanno capite appieno opportunità e risorse. Resistere
al cambiamento non è mai una strategia premiante: l'auto di
domani, anche quella elettrica, non può essere osteggiata
nemmeno da chi è più avanti negli anni perché serve curiosità e
un pizzico di adattamento. La tecnologia è già oggi in grado di
attenuare fortemente la piaga dell'incidentalità stradale che
costa ogni anno oltre 3.150 vite umane".
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