Il decreto Milleproroghe "differisce
al 30 marzo 2024 il termine per la presentazione, da parte delle
società concessionarie per le quali è intervenuta la scadenza
del periodo regolatorio quinquennale, delle proposte di
aggiornamento dei piani economico-finanziari (PEF) predisposti
in conformità alle delibere dell'Autorità di regolazione dei
trasporti e alle disposizioni emanate dal concedente e proroga,
al 31 dicembre 2024, il termine per il perfezionamento
dell'aggiornamento dei piani economici finanziari dei
concessionari autostradali. Nelle more degli aggiornamenti
convenzionali, le tariffe autostradali sono incrementate nella
misura del 2,3 per cento, corrispondente all'indice d'inflazione
(NADEF) per l'anno 2024. Gli adeguamenti rispetto a tali
incrementi tariffari, in difetto o in eccesso, sono definiti con
l'aggiornamento dei PEF". È quanto si legge nel comunicato
finale del Cdm che si è svolto il 28 dicembre..
Codacons, 'rincari pedaggi si aggiungono a stangata 2024'
I rincari dei pedaggi autostradali sono del tutto ingiustificati e si aggiungeranno alla lunga lista di aumenti di prezzi e tariffe che interesserà le famiglie nel corso del 2024. Lo afferma il Codacons in una nota bocciando la misura inserita nel decreto Milleproroghe. "Dopo RC auto, telefonia, alimentari, gli italiani dovranno mettere in conto a partire dal prossimo anno anche i rincari delle autostrade, una ulteriore voce di spesa che inciderà sulle tasche dei consumatori - afferma il presidente Carlo Rienzi - Con l'aggravante che a pedaggi più salati non corrisponde un miglioramento dei servizi resi agli utenti, come dimostrano i continui disservizi su tutta la rete, i cantieri infiniti, le lunghissime code che imprigionano gli automobilisti. Al contrario il costo dei pedaggi, a fronte dei gravi disservizi registrati sulle autostrade nel 2023, sarebbe dovuto scendere come forma di indennizzo in favore degli automobilisti lesi" - conclude Rienzi.
Assoutenti,'ingiustificati aumenti dei pedaggi autostradali'
"Rincari ingiustificati che favoriscono solo gli utili dei gestori autostradali, il Parlamento voti contro gli aumenti tariffari e intervenga il Garante dei prezzi". Così Assoutenti in una nota nella quale i consumatori si dicono "contrari a questa scelta del Governo di ripetere il solito rito di anno nuovo e aumenta le tariffe ai caselli autostradali che apparentemente finalizzati a finanziare i lavori sulla rete, in realtà contribuiscono ai profitti delle società autostradali come confermano i bilanci degli ultimi 2 anni (solo Aspi oltre 1 miliardo nel 2022, 800 milioni nei primi nove mesi del 2023) tali aumenti vanno negati tanto più in assenza dei piani economico-finanziari come prevede ART". "Sia rispettata la delibera dell'Autorità regolatoria dei trasporti", dice il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi che chiede al Parlamento di votare contro e "di riportare la logica degli aumenti tariffari in una visibile e concreta maggiore erogazione di servizi e di sicurezza a giustificazione dei maggiori costi sostenuti dagli utenti. Siamo contro tali aumenti anche perché in un momento ancora delicato possono contribuire a ulteriori spinte inflazionistiche soprattutto per i beni di largo consumo, visto che l'88% delle merci nel nostro paese viaggia su gomma. Chiediamo al Garante dei prezzi un'analisi immediata e un intervento per scongiurare questo aumento"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA