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L'intesa tra i ministri Ue sugli standard Euro 7

L'intesa tra i ministri Ue sugli standard Euro 7

Restano molte delle attuali norme, entrata in vigore dopo 2025

BRUXELLES, 25 settembre 2023, 16:50

Redazione ANSA

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Il compromesso elaborato dalla presidenza di turno Ue della Spagna sulle nuove regole sugli standard Euro 7 ha trovato il favore dei ministri dei Ventisette. L'orientamento adottato al Consiglio Competitività mantiene lo status quo, vale a dire le disposizioni Euro 6, su diversi punti. Ora potranno prendere il via i negoziati tra i governi Ue e il Parlamento europeo per arrivare all'accordo finale.
    * COS'È. Il regolamento Euro 7 impone a tutti i veicoli a quattro ruote a motore ed elettrici, dalle auto ai camion, una serie di requisiti sulle emissioni di inquinanti non CO2, freni e pneumatici, e durata delle batterie.
    * IL DIBATTITO. Proposto in origine dalla Commissione europea, il testo completa il provvedimento Ue approvato a fine ottobre 2022 che mette fine alla vendita di auto nuove a benzina e diesel nel 2035. Per l'Euro 7, l'esecutivo Ue ha proposto limiti più stringenti su tutti i parametri relativi alle emissioni inquinanti, introducendone alcuni nuovi. Nelle scorse settimane, un gruppo di otto Paesi - Italia, Francia, Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria - hanno fatto circolare un documento in cui si indicava un "livello di ambizione molto difficile da raggiungere" nella proposta di Bruxelles.
    * L'INTESA DEI MINISTRI. I rilievi mossi dagli otto Paesi sono stati in gran parte accolti, a larga maggioranza: la posizione adottata dal Consiglio mantiene lo status quo Euro 6 su condizioni di test e i limiti delle emissioni per autovetture private e furgoni. Nel caso dei veicoli commerciali pesanti, rispetto all'Euro 6 i limiti di emissione sono più rigorosi e le condizioni di test lievemente aggiornate. I ministri hanno poi concordato di allineare i limiti di emissione delle particelle del freno e i limiti del tasso di abrasione dei pneumatici con quelli attualmente allo studio della commissione economica Onu per l'Europa: qualora in quella sede non vi fosse un accordo a fine 2025, Bruxelles potrà proporre limiti Ue. Il regolamento dovrà inoltre essere adattato nel caso l'Ue adotti norme sui carburanti 'neutrali' nell'ambito dei limiti C02.
    * I TEMPI. Nell'orientamento dei ministri, l'entrata in vigore delle nuove regole viene posticipata da 30 a 60 mesi a seconda dei veicoli considerati rispetto alla doppia scadenza del 2025 e del 2027 prevista dalla Commissione. 

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