Il Museo del patrimonio
industriale del settore Musei Civici di Bologna inaugura sabato
2 dicembre alle 11 'Vespa Club Bologna. Una piccola grande
storia su due ruote', focus espositivo dedicato al mito della
Vespa, icona del motociclismo italiano nel mondo, nato dalla
collaborazione con il Vespa Club Bologna. L'allestimento,
realizzato accanto all'esposizione di un importante nucleo di 18
motociclette prodotte dalla casa bolognese M.M. recentemente
concesse in comodato al museo, è visitabile fino al 3 marzo e
comprende in mostra sette modelli.
La storia della Vespa inizia nel 1946, quando la Piaggio
decide di realizzare a Pontedera un veicolo pratico ed economico
per rispondere alle esigenze di spostamento della popolazione
dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il primo modello prende forma
grazie agli studi dell'ingegnere aeronautico Corradino
D'Ascanio, che disegna uno scooter con un'estetica unica e
soluzioni innovative. Il progettista crea un veicolo a due ruote
comodo e semplice da guidare, con una struttura monoscocca
leggera ma resistente, la ruota di scorta per gli imprevisti e
un motore a quattro tempi che garantisce affidabilità ed
efficienza. Il nome Vespa fu coniato dallo stesso Enrico
Piaggio, nipote del fondatore, per la somiglianza con l'omonimo
insetto (grazie alla parte centrale molto stretta e quella
finale più ampia) e per il ronzio del motore. Il successo fu
immediato, conquistò milioni di persone e negli anni 1950-60
divenne un simbolo di emancipazione per gli italiani
La storia di questo scooter è legata in modo significativo a
Bologna, non solo perché in questa città è nato uno dei primi
Club per gli amanti di questo mezzo ma perché tra il 20 e 21
maggio 1950 si tenne in Piazza Maggiore il primo raduno
internazionale della storia vespistica che richiamò circa 5.000
vespisti provenienti da Italia, Austria, Francia, Germania e
Svizzera.
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