Per la prima volta in Germania ci sono state delle condanne per il Dieselgate. Il tribunale di Monaco di Baviera ha oggi condannato per frode a 1 anno e 9 mesi l'ex Ceo di Audi, Rupert Stadler, che potrà tuttavia godere del beneficio della condizionale. Stadler non era accusato di aver orchestrato la manipolazione delle emissioni di auto del gruppo Volkswagen, ma di aver bloccato troppo tardi la vendita dei mezzi irregolari. Secondo il verdetto, Stadler è responsabile della vendita di 17.177 auto diesel manipolate e di danni per 41 milioni di euro. L'ex top manager non farà un giorno di carcere grazie a un patteggiamento: arrestato nel 2018 e imputato in un processo di oltre due anni e mezzo, Stadler si è a lungo proclamato innocente, ma ha poi scelto di dichiararsi colpevole lo scorso maggio, proprio per evitare la prigione. Stadler dovrà comunque pagare 1,1 milioni di euro di multa. I due coimputati del processo di Monaco sono stati condannati anch'essi a una pena con la condizionale. Come riporta Handelsblatt, l'ex capo dei motori Audi e poi membro del consiglio di amministrazione Porsche, Wolfgang Hatz, ha ricevuto una pena di due anni e 400mila euro di multa, mentre l'ingegnere Giovanni Pamio ha subito una condanna a un anno e nove mesi e 50mila euro di multa. Sia Hatz che Pamio hanno confessato di aver manipolato i motori: le auto rispettavano le emissioni nei test di laboratorio, ma non su strada. Per Hatz l'accusa non aveva tuttavia chiesto la condizionale, ma una pena di tre anni e due mesi di carcere. Restano intanto in corso altre indagini e procedimenti sullo scandalo Dieselgate, esploso nel 2015. A Braunschweig è iniziato nel settembre 2021 un altro processo contro quattro top-manager di Audi. La procura di Monaco di Baviera ha inoltre già incriminato altri quattro ex dirigenti Audi nel 2020, tra cui tre ex colleghi del consiglio di amministrazione di Stadler. Non sarebbe tuttavia ancora chiaro se e quando inizierà questo ulteriore processo.
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