L'abito verde in taffetà del 1953 di
Alberto Fabiani, quello bianco ricamato con boccioli di rose di
Emilio Schuberth, del 1958, e dello stesso periodo, le creazioni
di alta moda di Fernanda Gattinoni che dalla sua sartoria in via
Marche vestiva tutte le dive di Hollywood che approdavano nella
città eterna. "Fifties in Rome. La couture anni '50" è il titolo
della mostra, a cura del presidente onorario della maison
Gattinoni, Stefano Dominella, in collaborazione con Accademia
del Lusso, presentata nella sede del Museo Boncompagni Ludovisi
per le Arti decorative, il Costume e la Moda, diretto da Matilde
Amaturo e afferente alla direzione Musei statali della città di
Roma, diretta da Massimo Osanna.
L'esposizione, patrocinata dall'assessorato ai Grandi Eventi,
Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, racconta la
rivoluzione dello stile italiano, ripercorrendo attraverso una
ricercata selezione di abiti (alcuni mai esposti prima d'ora) il
periodo degli anni '50, fondamentale per la storia del made in
Italy. Le creazioni provengono dall'archivio storico personale
di Dominella, dalle collezioni di moda del Museo Boncompagni
Ludovisi e da importanti archivi storici privati. La mostra,
ospitata negli spazi del museo-gioiello Liberty, è in programma
dal 14 novembre al 14 gennaio 2024.
La moda degli anni '50 ha influenzato tutte le decadi
successive. Dopo la Seconda guerra mondiale si apre infatti in
Italia un decennio di grande ottimismo, di sviluppo economico,
di benessere diffuso che si riflette in una rivoluzione dello
stile. Grazie al sostegno finanziario del Piano Marshall,
inaugurato nel 1947, gli studi di Cinecittà diventano un polo
attrattivo per l'industria cinematografica hollywoodiana,
decretando la fusione dell'alta moda italiana con il cinema
americano e la nascita di quella Hollywood sul Tevere che in
breve tempo raggiungerà il massimo splendore che culminerà con
La dolce vita e consacrerà Roma come culla dell'haute couture.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA