"Nella mostra all'Ospedale Isola
Tiberina ho fotografato i volti di donne comuni che si sono
prestate per questa iniziativa nel mese della prevenzione al
cancro la seno. Io non sono un fotografo ma ho cercato di
mandare un messaggio perchè per me l'immagine può raccontare più
delle parole Io uso l'immagine per raccontare quello che penso.
per me il medium è il messaggio". A intervistare Pierpaolo
Piccioli direttore creativo di Valentino nel talk all'Ex
Mattatoio, nell'ambito di Forces of fashion, evento organizzato
da Vogue per la prima volta in Italia e a Roma, è Concita De
Gregorio. E non si poteva che cominciare da lì, dal mese di
prevenzione della lotta al cancro al seno, Ottobre rosa, che ha
visto il contributo della maison Valentino con una mostra
fotografica firmata da Piccioli per sensibilizzare sul tumore al
seno, "Pink Pp Portraits".
Inevitabile parlare anche del rosa, divenuto il colore
d'elezione dello stilista da quando ne ha lanciato una
particolare sfumatura assieme a Pantone. "I colori non
s'inventano - precisa Piccioli -mentre si inventa un modo nuovo
di metterli insieme. Sono arrivato al Pink perchè è il colore
della femminilità. Ho notato che lo riproponevo in tutte le
collezioni. Ma l'ho voluto potenziare dandogli più forza".
E a proposito di femminismo precisa: "La mia ultima
collezione, era femminista perché dava alle donne modo di essere
nude, senza lo sguardo di chi le osserva. I fatti di cronaca
nera che succedono mi hanno suggerito questo messaggio, perchè
il femminismo non appartiene più solo alle donne. Tutti dobbiamo
farne parte e dobbiamo raccontare il nostro tempo. Troppo facile
trasmetterlo come un riflesso. Bisogna anche dare un'immagine.
Come diceva Sabato De Sarno prima, 'la moda è qui per darci
un'opportunità'".
Infine, "a piazza di Spagna - ricorda - ho fatto scendere
dalla Scalinata il mio team a fine defilè. La stessa cosa ho
fatto nella sfilata nel castello in Francia, dove anch' io ho
indossato il camicie bianco delle sarte perché sia chiaro il
messaggio che la moda è di tutti e non deve stare arroccata in
un castello. Io non sono un re. Valentino era un marchio di
lifestyle e io l'ho trasformato in una griffe che appartiene
alla community".
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